insegnante Antonia Valeo | |
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Natura e finalità
L'Insegnamento della Religione Cattolica è una disciplina scolastica a tutti gli effetti. Non è mossa da finalità catechistiche, ma si qualifica come proposta culturale offerta a tutti, in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Ha una notevole rilevanza per la comprensione del patrimonio storico-artistico italiano e contribuisce a dare una risposta specifica al bisogno di significato che ciascuno ha in sé.
La scuola riconosce il valore della realtà religiosa come un dato storicamente, culturalmente e moralmente incarnato nella realtà sociale in cui il bambino vive.
In tal senso l'IRC si propone come insegnamento che va oltre le personali scelte di fede, è una disciplina scolastica che ha un valore per la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti e si offre come strumento per la realizzazione di finalità educative e formative.
Partendo, perciò, dall'esperienza acquisita dall'alunno e anche al fine di consentirgli un rapporto consapevole e completo con l'ambiente, è compito della scuola promuovere:
ovvero:
Nuclei fondanti
Competenze al termine della scuola primaria
Obiettivi
Contenuti e conoscenze essenziali
Metodologia
L’IRC si propone nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità diversificate a seconda della fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali, e promuovendo un confronto mediante il quale la persona riflette e si orienta. Emerge così un ulteriore contributo dell’IRC alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. In tal senso l’IRC si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari.
Gli strumenti didattici di cui si avvale sono:
Progettazione annuale
Esperienza dell'alunno
il bambino entra in rapporto con l’ambiente naturale ma si comporta come se fosse suo e potesse calpestare i fiori, strappare le foglie, da qui l’esigenza formativa di educarlo ad apprezzare la natura e la vita che è attorno a lui e a rispettarla perché continui a “vivere”.
Competenze
Saper intuire che la vita è un dono prezioso che ogni uomo deve custodire. Comprendere che per i Cristiani Dio è Creatore.
Obiettivi di apprendimento
Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore, Padre e che fin dalle origini ha stabilito un’alleanza con l’uomo.
Obiettivi formativi e conoscitivi
Concetto biblico della Creazione.
Comprendere l’importanza di rispettare e custodire con responsabilità il creato che, per i Cristiani, è dono di Dio
Contenuti
Il racconto della creazione nella Bibbia.
Il Cantico delle Creature.
Il problema dell’inquinamento.
Il mondo è un dono di Dio da custodire con rispetto e responsabilità.
Attività
Le cose vive/non vive
L’uomo costruisce Dio crea
Lettura del racconto biblico.
Presentazione del personaggio di san Francesco
Costruzione del libretto
Gioco sulla raccolta differenziata
Esperienza dell'alunno
Nel periodo natalizio il bambino aspetta con ansia i doni materiali che la tradizione consumistica propone, da qui l’esigenza formativa di ridare senso all’Avvento e alla venuta di Gesù come grande dono di Dio dato a tutti gli uomini.
Competenze
Individuare il senso profondo del periodo che precede la festa del Natale. Comprendere che la nascita di Gesù è un dono di Dio per ogni uomo.
Obiettivi di apprendimento
Riconoscere i segni cristiani del Natale e della Pasqua, nell’ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà popolare.
Obiettivi formativi e conoscitivi
Cogliere la nascita di Gesù come dono salvifico di Dio per l’uomo.
Contenuti
I nostri desideri.
Avvento.
Il significato dei doni a Natale.
I doni dei Magi.
Gesù: dono di Dio.
Attività
Gioco: la lampada di Aladino
Raccontiamo i nostri desideri
Costruzione degli scrigni dei Magi
Spiegazione del significato dei dono dei Magi
Significato del Natale per i Cristiani:Gesù dono di Dio per gli uomini
Esperienza dell'alunno
Il bambino vive con intensità i suoi rapporti con i coetanei, sente l’esigenza di condividere e relazionarsi con gli altri bambini ricercando amicizie e complicità, comprende che non sempre è facile scegliere e conquistare gli amici, da qui l'esigenza formativa di imparare a rispettare e ad apprezzare gli altri e di vivere l'amicizia come dono di sé.
Competenze
Riconoscere gli atteggiamenti di un vero amico. Cogliere il comportamento di Gesù con i suoi amici.
Obiettivi di apprendimento
Conoscere Gesù di Nazareth come Emmanuele e Messia, testimoniato e risorto.
Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di
Dio e del prossimo.
Obiettivi formativi e conoscitivi
Riflettendo sull’atteggiamento di Gesù, comprendere il valore dell’amicizia.
Contenuti
Il significato dell'amicizia.
Espressioni di amicizia da parte di Gesù.
Attività
Racconti che parlano di amicizia
Lettura di alcuni brani evangelici che narrano gesti di amicizia di Gesù verso la sua gente
Esperienza dell'alunno
L’alunno si rende conto che non è facile condividere spazi e situazioni con tanti bambini così diversi da lui, vive quotidianamente piccoli conflitti che lo rattristano, da qui l'esigenza formativa di educarlo ad affrontare le piccole crisi evitando la violenza fisica o verbale, guidandolo verso una soluzione pacifica nel rispetto di tutti.
Competenze
Saper cogliere ed apprezzare nei compagni comportamenti di pace.
Obiettivi di apprendimento
Riconoscere i segni cristiani del Natale e della Pasqua, nell’ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà popolare.
Apprezzare l’impegno della comunità umana e cristiana nel porre alla base della convivenza l’amicizia e la solidarietà.
Obiettivi formativi e conoscitivi
Riconoscere nella Pasqua la festa della pace proposta da Gesù ad ogni uomo.
Contenuti
Gli ultimi giorni di Gesù narrati nel Vangelo.
I simboli pasquali della pace.
Alla ricerca degli atteggiamenti per costruire la pace.
Attività
Lettura dei brani Evangelici.
Disegnare i simboli di Pasqua.
Costruire con materiale diverso quelli che rappresentano la pace.
L’IRC intende porsi in modo da:
L’acquisizione delle conoscenze sarà favorita da: lettura testi, conversazioni, ascolto, confronto, riflessioni, esplorazioni dell’ambiente, drammatizzazione, attività di approfondimento e di ricerca personale e di gruppo.
Se la «diversità» è un potenziale da valorizzare, ci si chiede allora come poter favorire l'insegnamento/apprendimento degli alunni in difficoltà. Il concetto di uguaglianza molto spesso è sinonimo di «omologazione»; e perciò va ribadito che ciascuno, come persona, è se stessa, «diversa». È l'insieme delle diversità che rende più ricca di umanità e di maturità una classe.
Questo principio deve far pensare ad una didattica per la/le diversità, che consenta di operare un'analisi delle varie «diversità» esistenti nel contesto-classe e programmare percorsi didatticamente percorribili da ciascuno nella misura delle proprie capacità, abilità, potenzialità.
A tal fine, le strategie che l'insegnante intende perseguire, a sostegno degli alunni in difficoltà, sono:
Al termine di ogni unità formativa verranno verificate le conoscenze acquisite tramite conversazioni, letture, giochi, cartelloni di sintesi, brani o disegni da completare, vignette da riordinare in sequenze, domande, lavori di gruppo. L'acquisizione delle competenze sarà verificata mediante lo svolgimento di un compito di apprendimento.
La valutazione, basata sulle conoscenze acquisite, sulla partecipazione, l'impegno e l'attenzione dimostrate nelle attività in classe, sarà orientata ad accertare il grado di apprendimento e le capacità dei bambini di riutilizzare (tenendo conto dell'età), a livello comportamentale e concettuale, quanto appreso (competenza). Il benessere dei bambini e la qualità delle relazioni all’interno del gruppo saranno indicatori della validità del percorso, per cui saranno tenuti in considerazione anche elementi forniti dall’autovalutazione degli alunni.
L'insegnante baserà la valutazione dei percorsi e dei metodi utilizzando i seguenti criteri: flessibilità e differenziazione didattica; qualità del rapporto con i bambini; rispetto della diversità e delle reali potenzialità degli alunni; controllo dei percorsi di apprendimento per verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati, l'efficacia delle strategie didattiche, con possibilità di rivedere le scelte effettuate, modificare le strategie, attuare interventi integrativi e di recupero.