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Sabato 27 aprile 2024

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Programmazione didattica

anno scolastico 2007/2008

Classe prima
insegnante Antonia Valeo

 

Premessa

L'Insegnamento della Religione Cattolica è una disciplina scolastica a tutti gli effetti. Non è mossa da finalità catechistiche, ma si qualifica come proposta culturale offerta a tutti, credenti e non.

In tal senso si propone come insegnamento che va oltre le personali scelte di fede, essendo prioritaria la sua dimensione culturale: è una disciplina scolastica che ha un valore per la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti e si offre come strumento per la realizzazione di finalità educative e formative. Ha una notevole rilevanza culturale per comprendere la nostra storia (i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano) e l’IRC contribuisce a dare una risposta specifica al bisogno di significato che ciascuno ha in sé.

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IRC e PECUP

Dei vari documenti della riforma si evince che l'IRC trova nel progetto educativo e didattico della scuola la sua naturale collocazione. Il quadro, all'interno del quale tale insegnamento trova il suo posto, è dato soprattutto dal Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione e dagli Obiettivi generali del processo formativo.

Gli Obiettivi generali del processo formativo, in riferimento al Profilo dello studente e alle Indicazioni Nazionali, definiscono i processi da attivare e le consapevolezze da acquisire attraverso l'apporto che tutte le discipline sono chiamate ad esprimere, e sono:

  • valorizzare l'esperienza del fanciullo;
  • riconoscere la corporeità come valore;
  • esplicitare le idee e i valori presenti nell'esperienza;
  • facilitare il passaggio dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali;
  • favorire la dinamica dalle idee alla vita in un continuo confronto interpersonale;
  • riconoscere la diversità delle persone e delle culture come ricchezza; ⇒ praticare l'impegno personale e la solidarietà sociale.

Il Profilo definisce le competenze che un ragazzo di 14 anni dovrebbe aver maturato durante la Scuola primaria e secondaria di primo grado. Si tratta di ciò che dovrebbe "sapere" e "saper fare", valorizzando la sue "capacità" per essere la persona e il cittadino di domani.

Le "competenze" indicate sono sette ed al loro raggiungimento contribuiscono tutte le discipline, compresa appunto l'IRC:

  • esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri;
  • interagire con l'ambiente naturale e sociale che lo circonda, e influenzarlo positivamente;
  • risolvere i problemi che di volta in volta incontra;
  • riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre;
  • comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali;
  • maturare il senso del bello;
  • conferire senso alla vita.

Si tratta di traguardi da maturare negli ambiti dell'Identità (costituita dalle dimensioni della conoscenza di sé, della relazione con gli altri, dell'orientamento); degli Strumenti culturali da acquisire (tra cui la riflessione sulla dimensione religiosa dell'esperienza umana e l'insegnamento della religione cattolica); della Convivenza Civile (tra cui i "diritti-doveri del cittadino" e la ricerca per sé e per gli altri di "un benessere fisico strettamente connesso a quello psicologico, morale e sociale").

In particolare, il Profilo esplicita le competenze che la scuola deve aiutare a sviluppare in relazione ai tre grandi ambiti della conoscenza di sé, della relazione con gli altri, dell'orientamento. L’IRC contribuisce a dare senso e significato a ciascuno di essi:

  1. «Durante il Primo Ciclo di istruzione il ragazzo prende coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria identità» (Conoscenza di sé). Nello sviluppo della sua identità l’alunno riconosce bisogni e aspirazioni che lo guidano alla scoperta di una dimensione che va al di là di ciò che si può vedere, toccare, misurare. Egli avverte il bisogno di trovare risposte a domande sulla sua origine, sul suo futuro, sul suo posto nel mondo, interrogativi con cui egli è chiamato a confrontarsi per trovare un senso di appartenenza e di continuità. Lo studio della religione cristiano-cattolica in particolare e delle religioni in generale, offre risposte fondate e dense di significato a queste domande; avvia lo studente ad un percorso di riflessione e di interiorizzazione e contribuisce.
  2. «Nel Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo impara ad interagire con i coetanei e con gli adulti» (Relazione con gli altri). Vivere significa vivere insieme, non si cresce se non in relazione. Questo principio trova nell’IRC una motivazione ancora più profonda perché, caratteristica di ogni religione, è proprio quella di interpretare la vita dell’uomo in rapporto con Dio. Il confronto critico con la storia delle religioni e con l’attualità permette all’alunno di riconoscere la vocazione alla pace di ogni religione.
  3. «A conclusione del Primo Ciclo di Istruzione, il ragazzo è in grado di pensare al proprio futuro, dal punto di vista umano, sociale, professionale» (Orientamento). Considerando che orientamento nel linguaggio delle scienze umane è una concezione della persona come progetto aperto al futuro, è importante notare che nel lessico religioso acquista un ben preciso significato in quanto risposta al progetto di Dio su ogni persona. L’IRC offre un’interpretazione specifica al concetto di orientamento facendo conoscere all’alunno che, per il credente, il futuro di ogni uomo e del mondo è costruito insieme con Dio e orientato verso di lui.

In quest'ottica si rileva come l'IRC vada sempre più declinato con attenzione:

  • all'interesperienzialità o al confronto con l'esperienza personale dell'alunno per non isolare i contenuti appresi in una dimensione astrattamente cognitiva;
  • all'interdisciplinarietà o al necessario raccordo con tutte le altre discipline e ambiti disciplinari presenti nel piano di studi dell'alunno;
  • alla relazionalità o al rapporto personale nella relazione educativa, che si nutre del costante dialogo tra alunno ed insegnante;
  • alla convivenza civile o al contesto delle diverse "educazioni" che devono sostenere trasversalmente l'impegno didattico di ogni disciplina.

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Competenze per l'IRC

  • Riconoscere la presenza delle religioni nell’ambiente in cui si vive: in particolare saper cogliere come si esprime ed opera la comunità cristiana.
  • Riconoscere che le religioni testimoniano la dimensione della trascendenza e l’incontro con l’unico Dio, invocato con nomi diversi.
  • Riconoscere che il bisogno più profondo di una persona è quello di essere accolto e amato e comprendere che il Vangelo porta l’annuncio di un Padre buono che vuole che ogni uomo cresca e si realizzi stabilendo rapporti di amore fraterno.
  • Riconoscere i segni presenti anche se spesso nascosti della solidarietà e del servizio che rivelano il desiderio di pace che anima gli uomini di ogni popolo e di ogni cultura.
  • Saper decodificare i messaggi veicolati; diventare capaci di dare senso a immagini e segni religiosi: simboli, riti, sacramenti.
  • Riconoscere che nel cuore della realtà c’è un mistero che si manifesta nel bisogno di cercare, domandare, conoscere e che l’uomo non vive solo di ciò che può toccare, possedere e manipolare, ma dell’esperienza della gratuità e del dono.
  • Riconoscere che il rispetto e la cura per il mondo che ci circonda non è solo condizione di sopravvivenza, ma, per il credente, è risposta all’impegno affidatogli da Dio suo creatore.

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Criteri metodologici

  • Valorizzazione dell'esperienza personale, sociale, culturale e religiosa dell'alunno;
  • uso graduale dei documenti della Religione cattolica, in particolare la Bibbia, i testi del Magistero e della tradizione cristiana, opportunamente scelti per giungere alla padronanza di abilità metodologiche e di indagine indispensabili alla comprensione del messaggio cristiano;
  • attenzione ai segni-simboli della Religione cattolica letti come espressioni della tradizione ebraico cristiana, riscontrabili nella memoria storico-artistica e culturale italiana ed europea;
  • incontro con testimoni della storia che hanno saputo e sanno coniugare i valori cristiani con la vita, offrendo esempi concreti di giustizia, rispetto, accoglienza, integrazione sociale, impegno coerente e responsabile, cooperazione e solidarietà;
  • conoscenza e il dialogo con altre tradizioni religiose presenti nella società multietnica e multireligiosa.

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UA n° 1 "Stare bene insieme"

PECUP

Esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri.

OSA RC

Conoscenze

La Chiesa, comunità dei cristiani aperta a tutti i popoli.

Abilità

Riconoscere la Chiesa come famiglia di Dio che fa memoria di Gesù e del suo messaggio.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

  • Le relazioni tra coetanei e adulti con i loro problemi
  • Forme di espressione personale, ma anche socialmente accettata e moralmente giustificata, di stati d’animo, di sentimenti, di emozioni diversi, per situazioni differenti. (Educazione dell’affettività)

Abilità

  • Attivare atteggiamenti di conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli altri.
  • Attivare modalità relazionali positive con i compagni e con gli adulti.
  • Comunicare la percezione di sé e del proprio ruolo nella classe, nella famiglia, nel gruppo dei pari in genere. (Educazione dell'affettività)

Esperienze dell'alunno

Il bambino entra in contatto con nuovi compagni e nuove insegnanti, in un ambiente strutturato e con tempi organizzati. Deve apprendere e interiorizzare le regole di vita sociale, aprirsi agli altri confrontandosi e sviluppando atteggiamenti di autonomia e cooperazione, da qui l'esigenza formativa di rendere sereno e motivante l'ingresso nella nuova scuola.

Obiettivi formativi integrati

Riconoscere le caratteristiche della propria persona. Scoprire l’importanza del vivere insieme.

Competenze

Comportarsi correttamente in ogni circostanza attribuendo valore al rispetto e alla collaborazione.

Contenuti

1. Mi presento

2. Non sono solo

3. Insieme è più bello

4. Tanti modi per stare insieme

Attività

1. Giochi di conoscenza e di gruppo;

2. Svolgimento di alcune schede operative di sintesi del lavoro svolto.

3. Stilare insieme delle regole per stare bene insieme

4. Presentare alcune forme di comunità partendo dall’ambiente familiare a quello più allargato (scuola, gruppi sociali, Chiesa).

Verifica

1. Osservare se il bambino riesce a mettere in atto processi di confronto nel rispetto di se stesso e dell'altro;

2. Osservare se è in grado di interagire positivamente con i compagni e le insegnanti.

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UA n° 2 "Fare festa: il Natale"

PECUP

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali.

OSA RC

Conoscenze

Gesù di Nazareth, l'Emmanuele "Dio con noi".

Abilità

Cogliere i segni cristiani del Natale e della Pasqua.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

  • Forme di espressione personale, ma anche socialmente accettata e moralmente giustificata, di stati d’animo, di sentimenti, di emozioni diversi, per situazioni differenti. (Educazione dell’affettività)

Abilità

  • In situazione di gioco, di lavoro, di relax …, esprimere la propria emotività con adeguate attenzioni agli altri e alla domanda sul bene e sul male. (Educazione dell'affettività)

Esperienze dell'alunno

I momenti più amati dai bambini sono le occasioni di festa, conoscono bene la loro festa di compleanno perché vivono il festeggiamento da protagonisti, non sempre però comprendono pienamente una festa importante come quella del Natale, condivisa non solo dalla piccola comunità che può essere la realtà del paese, addobbata a festa con decorazioni luminose, ma condivisa anche da tutto il mondo… da qui l'esigenza formativa di ridare un significato a tali segni.

Obiettivi formativi integrati

1. Scoprire le diverse feste legate alla propria esperienza di vita

2. Comprendere la festa come espressione di amicizia, di fraternità e di pace.

3. Comprendere il significato cristiano del Natale.

Competenze

Comprendere che il Natale è una festa di pace in cui i Cristiani ricordano la nascita di Gesù.

Contenuti

1. Le mie feste personali

2. Quando si fa festa e perché

3. Simboli religiosi legati alla festa del Natale

4. La nascita di Gesù raccontata dai Vangeli

Attività

1. Conversazione guidata sugli elementi che compongono una festa

2. Analisi sull’ambiente circostante e riflessione sul significato degli addobbi natalizi

3. Lettura del Vangelo / narrazione degli avvenimenti

4. Schede operative legate al significato cristiano della festa del Natale

Verifica

1. Controllare se sia stato compreso il significato generale di festa

2. Rilevare la comprensione dei simboli natalizi

3. Rilevare la comprensione del significato cristiano del Natale

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UA n° 3 "L'ambiente di vita di Gesù"

PECUP

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali.

OSA RC

Conoscenze

Gesù di Nazareth, l'Emmanuele "Dio con noi".

Abilità

Descrivere l'ambiente di vita di Gesù nei suoi aspetti quotidiani, familiari, sociali e religiosi.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

  • Il concetto di cittadinanza e vari tipi di cittadinanza (Educazione alla cittadinanza)
  • Il sé, le proprie capacità, i propri interessi, i cambiamenti personali nel tempo. (Educazione dell’affettività)

Abilità

  • Indagare le ragioni sottese a punti di vista diversi dal proprio, per un confronto critico (Educazione alla cittadinanza)
  • Attivare atteggiamenti di conoscenza di sé. Attivare modalità di relazione positive con i compagni, accettando la diversità di ognuno. (Educazione dell'affettività)

Esperienze dell'alunno

Il bambino vive con intensità la sua giornata e le sue attività quotidiane, da qui l’esigenza formativa di contestualizzare e rendere più concreta la figura e il messaggio di Gesù conoscendone l’infanzia, l’ambiente familiare e sociale.

Obiettivi formativi integrati

Conoscere le caratteristiche dell’ambiente di Gesù cogliendo analogie e differenze tra la propria vita familiare e sociale e quella di Gesù

Competenze

Conoscere gli usi e i costumi principali al tempo di Gesù, sapendoli confrontare con quelli odierni

Contenuti

1. Il Paese di Gesù;

2. la mia giornata, la giornata di Gesù.

Attività

1. Far raccontare ai bambini una giornata tipo;

2. cercare e rilevare somiglianze e differenze fra i loro vissuti;

3. illustrare la giornata tipica di un bambino palestinese vissuto al tempo di Gesù;

4. far riprodurre la giornata tipo di Gesù bambino attraverso disegni realizzati in piccoli gruppi;

5. schede operative (fornite dal testo o predisposte dall'insegnante) che raffrontano la loro vita con la vita di Gesù.

Verifica

1. Attenzione ed interesse verso l'argomento;

2. osservare se il bambino vive con consapevolezza i momenti della sua giornata;

3. osservare se il bambino riesce a mettere in atto processi di confronto nel rispetto di se stesso e dell'altro;

4. scheda/gioco da completare sulla giornata di Gesù.

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UA n° 4 "Vita nuova: Pasqua"

PECUP

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali.

OSA RC

Conoscenze

Gesù di Nazareth, l'Emmanuele "Dio con noi".

Abilità

Cogliere i segni cristiani del Natale e della Pasqua.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

  • Forme di espressione personale, ma anche socialmente accettata e moralmente giustificata, di stati d’animo, di sentimenti, di emozioni diversi, per situazioni differenti. (Educazione dell’affettività)

Abilità

  • In situazione di gioco, di lavoro, di relax …, esprimere la propria emotività con adeguate attenzioni agli altri e alla domanda sul bene e sul male. (Educazione dell'affettività)

Esperienze dell'alunno

Il bambino è consapevole che nella vita ci possono essere esperienze di dolore e di speranza, può chiedersi il perché della tristezza e come può essere affrontata e superata, i segni della natura in primavera possono aiutarlo a comprendere che spesso momenti tristi precedono quelli felici, che il risveglio della natura costituisce il significato profondo dei simboli pasquali e aiuta a comprendere meglio gli eventi della Pasqua.

Obiettivi formativi integrati

Comprendere il significato cristiano della Pasqua.

Competenze

Sapere che la risurrezione di Gesù è il centro della fede cristiana che dona nuova speranza a tutti gli uomini; individuare e comprendere i segni della Pasqua cristiana.

Contenuti

1. I segni della rinascita nella realtà naturale.

2. La morte e la resurrezione di Gesù.

3. I segni e i simboli della Pasqua.

Attività

1. Analisi dei cambiamenti legati alla stagione primaverile.

2. Scoperta del significato simbolico del mutarsi della natura attraverso la storia di una farfalla o di un chicco di grano.

3. Racconto diviso a sequenze degli avvenimenti legati agli ultimi giorni di vita di Gesù.

4. Scheda operativa sul significato dei principali simboli pasquali.

5. Spiegazione del significato e dell’importanza della resurrezione di Gesù per i Cristiani.

Verifica

1. Accertare se l’alunno sa rilevare i cambiamenti legati alla stagione primaverile.

2. Controllare se l’alunno conosce gli avvenimenti legati alla Pasqua di Gesù.

3. Riscontrare le conoscenze acquisite sul significato dei segni e dei simboli pasquali

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UA n° 5 "Meraviglie del creato"

PECUP

Interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda e influenzarlo positivamente; comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali; maturare il senso del bello; conferire senso alla vita.

OSA RC

Conoscenze

Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini.

Abilità

Scoprire nell'ambiente i segni che richiamano ai cristiani e ai tanti credenti la presenza di Dio Creatore e Padre.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

  • Gli interventi umani che modificano il paesaggio e l’interdipendenza uomo-natura. (Educazione ambientale)

Abilità

  • Fare un bilancio dei vantaggi/svantaggi che la modifica di un certo ambiente ha recato all’uomo che lo abita. Rispettare le bellezze naturali ed artistiche. (Educazione ambientale)

Esperienze dell'alunno

Il bambino osserva la natura e non coglie sempre la differenza tra i doni naturali e le cose che l’uomo non può costruire, da qui l’esigenza formativa di educarlo ad apprezzare e rispettare la natura e la vita che è attorno a lui perché fonte e ricchezza di doni.

Obiettivi formativi integrati

Scoprire che i credenti vedono nelle manifestazioni di vita della natura l’intervento di Dio.

Competenze

Sapere che molti uomini, attraverso l’osservazione della natura, percepiscono nel Creato la presenza di Dio.

Contenuti

1. Ciò che è vivo intorno

2. Per i credenti ogni vita viene da Dio.

Attività

1. Lettura di un brano e conversazione guidata per scoprire le bellezze della natura.

2. Attività ludica inerente alla lettura: ascolto e individuazione di suoni naturali.

3. Breve escursione nel giardino della scuola per osservare e distinguere le cose naturali da quelle costruite dall'uomo.

4. Realizzazione di un cartellone diviso in due per rappresentare la natura e il lavoro dell'uomo presenti nel giardino scolastico.

5. Lettura e drammatizzazione di un brano rielaborato dal racconto biblico della creazione.

Verifica

1. Attenzione ed interesse verso l'argomento.

2. Comprensione della differenza tra creare e costruire

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Ultima modifica: 24 08 2010