Stop agli smartphone anche alle superiori: da settembre vietato l’uso in classe

A partire da settembre 2025, anche gli studenti delle scuole superiori dovranno fare a meno del cellulare durante le lezioni. Una nuova circolare emanata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito estende infatti a tutto il secondo ciclo il divieto già in vigore nel primo. L’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità dell’apprendimento e tutelare la salute psicofisica degli adolescenti.

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La decisione ufficiale del Ministero dell’Istruzione

Il ministro Giuseppe Valditara ha firmato e inviato alle scuole italiane una circolare in cui si formalizza il divieto di utilizzare lo smartphone durante le ore di attività didattica, e più in generale durante l’orario scolastico. “Una misura necessaria – si legge nel documento – per contrastare gli effetti negativi, ben documentati dalla comunità scientifica, dell’abuso di dispositivi digitali da parte dei più giovani”.

Le evidenze scientifiche dietro al provvedimento

La circolare cita studi internazionali che evidenziano le conseguenze dell’uso eccessivo degli smartphone sui ragazzi. Secondo i dati raccolti da Ocse-PISA, OMS e Istituto Superiore di Sanità, oltre un quarto degli adolescenti italiani mostra segnali di dipendenza dallo smartphone, con impatti diretti su qualità del sonno, capacità di concentrazione e relazioni sociali. Conseguenze che si riflettono anche sulle performance scolastiche.

Una tendenza sempre più diffusa in Europa

L’Italia non è sola in questa direzione. Diversi Paesi europei stanno adottando normative che limitano fortemente – o vietano del tutto – l’uso dei telefoni cellulari nelle scuole. Già nel maggio scorso, lo stesso Valditara aveva sollecitato la Commissione Europea affinché il Consiglio UE adottasse una raccomandazione per promuovere il benessere degli studenti, riducendo la dipendenza dalle tecnologie digitali in ambito scolastico.

Cosa cambia concretamente per le scuole

Le scuole secondarie di secondo grado dovranno ora aggiornare i propri regolamenti interni e il patto di corresponsabilità educativa per introdurre il divieto anche a livello normativo. L’uso degli smartphone sarà proibito anche per fini didattici, a meno che non siano previsti nei progetti scolastici specifici. Le infrazioni saranno soggette a sanzioni disciplinari.

Sarà comunque compito delle singole istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, definire le modalità organizzative per garantire il rispetto delle nuove regole.

Le eccezioni previste dal provvedimento

Non mancano le deroghe. L’uso dei cellulari resterà consentito per gli studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), nei casi previsti dai relativi piani educativi personalizzati (PEI o PDP). Inoltre, in contesti specifici – come gli indirizzi tecnologici dell’istruzione tecnica – il telefono potrà essere utilizzato come strumento didattico, se espressamente previsto nel piano formativo.

Tablet, PC e lavagne digitali: sì all’innovazione, ma con criterio

La circolare precisa infine che gli strumenti digitali diversi dallo smartphone, come tablet, computer e LIM, potranno continuare ad essere impiegati per scopi didattici, secondo le modalità stabilite dai singoli istituti. L’obiettivo resta quello di promuovere un uso consapevole e mirato delle tecnologie, senza che queste si trasformino in fonte di distrazione.

Perché questo provvedimento è importante

Il divieto dell’uso del cellulare alle superiori rappresenta un ulteriore passo verso una scuola più attenta al benessere cognitivo degli studenti. L’educazione digitale resta fondamentale, ma va accompagnata da regole chiare per evitare derive dannose. Con questo intervento, l’Italia si allinea alle buone pratiche europee, puntando su un equilibrio tra innovazione tecnologica e sviluppo delle capacità critiche e relazionali degli alunni.

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