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area studenti

anno scolastico 2019/2020

Istituto Comprensivo di Basiliano e Sedegliano

Poesie per ricordare ...

Epitaffi ... le ultime parole famose di persone che non ci sono più, ma che hanno lasciato un segno.

In una famosa raccolta di poesie, Lee Masters  immagina di ascoltare gli epitaffi del cimitero di Spoon River, pronunciati dai defunti stessi; essi raccontano liberamente ciò che erano e avevano fatto in vita, ciò che avrebbero voluto essere e fare, ma non hanno fatto …

 

Gli alunni di 3ª B della scuola secondaria di primo di Coseano, "Giuseppe Ungaretti", si sono cimentati nella scrittura di una poesia da parte di una persona ormai morta, ma famosa, che racconta il suo epitaffio ...

Ecco la loro produzione.

PAUL WALKER (attore)

Io,  Paul Walker,
nella mia vita ho sempre avuto
una grande passione per le auto.
Ero famoso per la mia bravura di attore.
Il film in cui ho avuto più successo
è stato “ Fast and Furious”.
Ero una persona normale
con una grande famiglia, eravamo in cinque fratelli.
Avevo una figlia,  che ancora adesso,
amo tantissimo.
Se ci fosse una macchina del tempo,
tornerei indietro, nel mio passato, di 6 anni,
solo per impedire la mia morte.
Dovevo correre un po' meno
con la mia auto.
Oltre che della mia, dovevo salvare la vita
del mio amico Roger Rodas.
Ero ancora giovane, avevo 40 anni,
avrei potuto veder crescere mia figlia, invece …
il mio corpo, già in parte  bruciato
dalle fiamme dell'auto, è stato definitivamente
reso in polvere.
Le mie ceneri, ora, sono sepolte
al Forest Lawn Memorial Park.

SHARON ALZETTA

WHITNEY HOUSTON (attrice e cantante)

Molte volte penso alla mia vita,
una vita che ha avuto tante gioie, quante disgrazie,
una vita che mi ha fatto anche soffrire.
Tutta la mia carriera da cantante è iniziata in quella cappella
la chiesa Battista di New York,
dove cantavo in un bellissimo coro gospel
come mia mamma.
Ed è lì che sono stata portata in una bara
per celebrare il mio funerale.
Avevo 48 anni quando il mio cuore ha deciso di non battere più
e mi hanno trovata immersa nell'acqua di una vasca
nella suite 434 del Beverly Hilton hotel.
Tuttora non sono certi della causa della mia morte,
ma se potessi tornare indietro farei a meno della droga,
non mi sposerei con Bobby Brown, perché è una delle cause
per cui mi sono drogata.
Lui mi faceva soffrire e mi picchiava ,
ma è anche vero che da lui ho avuto una figlia straordinaria: Bobby Christina Brown.
Nella mia vita ho avuto successo,
e ciò ha permesso alle cantanti di colore di avere nuovi mercati aperti,
sono stata la quarta donna per maggior numero di vendite discografiche negli Stati Uniti
Io  la mia vita l'ho vissuta,
anche se disordinata, eppure
non la cambierei con nessun'altra al mondo.

ELENA DE MICHIELI

JONATHAN BRANDIS (attore statunitense)
Ero un bambino tranquillo come gli altri.
Felice, spensierato e
appassionato di chimica,
ma all'età di 6 anni, dopo vari provini,
voluti dai miei genitori
riuscii a ottenere un ruolo
nella soap opera "Una vita da vivere";
il suo immenso successo,
condusse i miei a portarmi a Los Angeles,
dove ottenni un ruolo importante nel film "La Storia Infinita 2"
che mi porterà alla fama,
per poi condurmi agli antidepressivi e al
suicidio.
Sì, da piccolo non avrei mai immaginato
di diventare un attore,
ma semplicemente un piccolo chimico
con il proprio laboratorio.
La verità era questa: non ho saputo
ribellarmi ai miei genitori
e così ne ho pagate le conseguenze.

GIORGIA DELL’ASINO

RIVER PHOENIX (attore)

Se tornassi nel lontano ottobre 1983
starei lontano da quella maledetta
"Persian Brown"
che mi portò alla morte.
Sarei potuto stare con i miei fratelli e
divertirmi con loro,
avrei potuto continuare la mia carriera da attore e invece…

A soli 23 anni, nella sera di Hallowee
mi ritrovai in un club a Los Angeles
dove moriì per overdose.

Mi bastava un po' di testa,
non dovevo cominciare a drogarmi
rovinandomi la vita.

Ora mi ritrovo in un cimitero, dentro una
fredda bara
solo come non mai;
pagherei per ritornare in vita
e riabbracciare la mia famiglia.

IRENE FABBRO

BRUCE LEE (attore)

"Colui che torna" il mio nome significa
dalla famiglia "colui che non sta fermo"
fui soprannominato.
Ma il mio nome è Bruce Lee.

Partito da Hong Kong in cerca
di fortuna, arrivato in America
deriso e maltrattato, ma il
giorno arriva e vince quando è passata la
notte.

Dopo decenni l'idea era fissa,
far comprendere al mondo la
vita difficoltosa degli immigrati cinesi.

Mi spengo nel letto. Coricatomi
per riposarmi, ma a causa di
droghe e medicinali, non più mi svegliai.

ARES DI LANDRO

MARC-VIVIEN FOÈ (calciatore)

Nella tomba ho ripensato
molte volte alla mia passione,
il calcio e al modo in cui
lasciai questa terra,
nel centro del campo,
giocando con la mia nazionale.
Avrei voluto giocare ancora
trasmettere il mio talento ad altri,
diventando magari un allenatore.
Sono grato alla mia famiglia
che con molti sacrifici
mi ha permesso di sviluppare
la mia passione,
ma anche alla Francia
che intitolò col mio nome
un trofeo.
Oggi riposo vicino ad un campo di calcio
nella mia terra natale
sapendo che sono ancora
ricordato nel mondo del calcio.

DANIEL FANTUZ

GIUSEPPE GARIBALDI (Patriota e condottiero)

Con le mie imprese divenni il simbolo del
Risorgimento,
ero nato a Nizza nel 1807 da una famiglia
di marinai.
Mi chiamarono "L'eroe dei due mondi",
fui il grande artefice, insieme a Cavour,
del processo
di unificazione dell'Italia. Organizzai la
spedizione dei Mille,
portai alla nascita il regno d'Italia.
Già in vita conobbi una grande notorietà
che alimentò il mito del "Capitano
leggendario".
Venne la mia ora e le mie ultime parole furono:
"Muoio con il dolore di non vedere libere
Trento e Trieste".

FRANCESCO GIOVANATTO

MICHAEL JACKSON (cantante)

Ricordo con letizia i miei primi passi,
quando da ragazzino ascoltavo mia madre
"musa"
ammaestrare la sua voce
e mio padre strimpellare la chitarra.

Ho immagine della mia danza
l'epico ballo del "Moonwalk"
architettato dal mio animo
da sempre rimasto puerile.

Fu allora che la troppa fama mi tolse il ben
dell'intelletto
il peccato di voler stravolgere quello che
ero
in corpo e in spirito,
quando nessuno discernerà la mia natura.

Troppa fede diedi ai miei confidenti
che all'attimo opportuno mi voltarono le
spall
facendomi adottare l'erronea via
che mi condusse al sonno eterno.

Rimpiango ancora il compimento
dell'operato sospeso
del quale mai avrò nozione del suo
coronamento
vorrei far giungere un messaggio …
non stravolgere la tua natura in nessun
caso.

MATILDE LERONE

GIACOMO TACHIS (enologo)

Molte volte ho studiato
il vino che mi ha appassionato:
una bottiglia dal vetro scuro, in un seau a
glace.
In realtà non era quello il mio lavoro, ma la
mia vita.

L'amore mi si offrì ed io non mi ritrassi
la passione per il mio lavoro bussò alla mia
porta ed io aprii fiducioso.

L'ambizione mi chiamò ed io accettai senza
temere gli imprevisti.
E honoris causa a Pisa ricevetti;
malgrado tutto avevo fame di un significato
nella vita,
e ho alzato le vele del mio impegno
dai sapori di vite
per prendere al volo i venti del mio destino
dovunque la barca del mio mestiere
mi avrebbe portato.

Ho dato un senso alla mia vita
fra vigneti e l'uva, i profumi e i sapori.
Una vita senza di questi sarebbe stata una
tortura
come una barca in balia del mare e lo
teme.

ALESSANDRO MELCHIOR

PIERMARIO MOROSINI (calciatore)

Ho scoperto solo dopo la morte
la causa del mio decesso
e purtroppo solo mia sorell
può venire a portare una rosa
sulla tomba dove sono sepolto.

I miei pensavano che dopo la loro morte
sarei stato più fortunato
ma il destino non ha voluto questo.

Poi ha 19 anni
mi ritrovai dover vivere con il calcio,
appresi il mestiere,
ma dopo 7 anni
con un passato non facile,
la mia vita si fermò di colpo,
dove tutto era iniziato.

I miei familiari mi aspettavano impazienti a
Spoon River
anch'io non vedevo l'ora di rivederli,
anche se ero molto legato al mondo del
calcio,
che era l'unica cosa
che mi dava la forza per andare avanti.

Dopo tutti questi disagi,
sono felice di aver vissuto la mia vita,
anche se breve,
perché ho fatto il mestiere
che ho sempre sognato.

THOMAS MINIGHINI

MARILYN MONROE (attrice)

"Marilyn Monroe, 1926-1962" È tutto quel
che la mia lapide di me fa ricordare.
"Dello spettacolo stella dai biondi capelli e
angelica voce"
è ciò che le genti che essa guardano dicono invece
Ognuno quando di me il ricordo vuole
onorare,
ad uno scemato sorriso in una grigia foto
porta il pensiero.
Tra le cose che di me ho lasciato sulla
Terra è forse dal mio modo di essere la
meno distante.
Nessuno sa però che fu come un fiume
nelle dita mie, tutto ciò di bello nella mia vita:
incoglibile, perduto prima di essere
afferrato davvero.
Tutte le cose della mia esistenza nient'altr
che acqua furono:
come essa essenziali, finché tra le dita non
mi scivolarono
e irrecuperabili diverranno, possibili da
raggiungere
solo per le amare gocce dal mio cuore
versate,
finché come una nuvola,
il mio animo del tutto si svuotò e
nient'altro
che indistinguibile aria divenne.
Nessuno mi ricorderà mai per colei che
realmente fui.

CONSUELO NAZZI

AGATHA CHRISTIE (scrittrice)

In famiglia mi chiamavano " Agata la tarda";
la scrittura e l'ortografia erano il mio tallone
d'Achille.
Diventare cantante era il mio più grande
sogno,
ma Parigi non mi capì.
Però di fantasia ne avevo da vendere.
Cominciai a scrivere per scommessa
e da allora il " giallo" fu il colore della
rivincita.
Durante un viaggio in treno immaginai un
assassinio che mi rese famosa.
Da farmaci e veleni nacque un
commissario furbo e raffinato.
Miss Marple non è che la mia cara nonna
C'è un po' di me in tutti i personaggi;
ne lascio al lettore la scoperta.
Nei miei libri vi regalo la mia fantasia,
le mie storie tutte intrecciate,
gli omicidi intricati e moventi difficili da
scovare.
A voi lettori, miei nuovi eroi, affido i
compito di
trovare la soluzione.

MIRIAM NEGRELLO

AVICII ( disc jockey svedese)

Mi chiamarono Avicii
che aveva due significati,
sia onde del mare in Sanscrito
sia ultimo cerchio infernale nel Buddismo.

I miei capi, sempre in mezzo ai piedi,
mi soffocarono non lasciandomi mai Libero.
Così io capii che la vita "da famoso" era un
inferno
e presi un'importante decisione.

Nel bene e nel male
pensando e rimuginando a tutti i bei
momenti
mi suicidai. Peccato, Ero un bravo DJ.

SEBASTIANO PERESSINI

FRANK SINATRA (attore e cantante)

Fin da piccolo ho avuto la passione
per il canto e la musica, a scuola
mi piaceva imitare amici e stelle
del cinema per essere al centro
dell'attenzione dei ragazzi.
I miei genitori non volevano
che io facessi il cantante, ma che mi
trovassi un vero lavoro.
Allora mi venne un'idea fantastica:
farvi pagare per la mia voce!
Gli inizi non furono facili, ma un po'
alla volta arrivò il successo e riuscii
a formare il mio primo gruppo.
In quegli anni il mondo era sconvolto
dalla guerra ed io nel frattempo venivo
riconosciuto come " The Voice".
Partecipavo a tante feste, facevo film
e conoscevo tantissime persone e belle
donne,
ma non era facile sostenere tutto
questo e ho tentato più volte il suicidio.
Ho vissuto una vita lunga e intensa, a
modo mio
"my way" come una delle più grandi Star
del ventesimo secolo.
E credo fermamente in quello che c'è
scritto sulla mia lapide: " the best is yet to come"
(il meglio deve ancora venire)

DANIELE PICCOLI

JOHAN CRUIJFF (calciatore)

Johan Cruijff non c'è più.
La mia carriera calcistica iniziò a 10 anni
a 12 morì mio padre,
mia mamma dovette cedere l'attività di
famiglia
che andava avanti da generazioni.
Le difficoltà economiche furono notevoli,
io lasciai gli studi per diventare calciatore.
I miei soprannomi furono: "profeta del goal", e "il Pelé bianco".
Ho vinto 3 palloni d'oro,
ho vinto 3 coppe dei campioni,
sono stato uno dei 3 migliori giocatori
assieme a Pelè e Maradona.
Ho vinto 9 campionati olandesi,
6 Coppe d'Olanda,
un campionato spagnolo,
una coppa di Spagna,
una Supercoppa Europea,
una coppa internazionale.
Ho giocato anche negli USA,
ho fatto l'allenatore: il mio nome divenne sinonimo di "calcio
totale".
Il calcio è uno sport in cui si gioca con il
cervello,
bisogna trovarsi nel posto giusto, nel
momento giusto,
né troppo tardi, né troppo presto.
Nella mia vita ho avuto solo due vizi:
uno il calcio ... mi ha dato tutto,
l'altro, il fumo ... mi ha tolto tutto.

MANUEL PITTONET

AYRTON SENNA (pilota automobilistico)

La religione mi aprì il mondo
grazie ad essa superai grandi confronti,
le gare in Formula 1 erano solo di sfondo
non ero così grande come si dice nei
racconti.

Il popolo osannava dinanzi alle mie gesta,
applaudiva, danzava e delirava
facendo una gran festa
e per le strade solo il mio nome si cantava.

Nella mia ultima gara usai tutto tranne
l'esperienza,
il mio impegno fu nullo
ma non del tutto, poiché i miei risparmi
andarono in beneficenza
e il più grande mistero rimane perché ebbi
quello spirito fanciullo.

Ciò che mi portò alla morte
fu la mia stessa passione
che mi lasciò senz'anima in un mucchio di
lamiere contorte,
mentre la gente mi guardava partire con
commozione.

Al mio grande nemico,
nonché grande pilota,
grazie gli dico,
perché per merito della sua concorrenza,
la mia vita non fu mai vuota.

Quinto nella storia fui giudicato,
sorpasso dopo sorpasso,
me lo sono guadagnato,
usando il mio cuore, cioè il mio asso.

GIANNI SOVRANO

PAOLO VILLAGGIO (attore)

Sono nato il 31 dicembre 1932 a Genova,
in Italia.
Sono stato una brava persona per il lavoro
che facevo
e anche perché sono stato sempre
coerente con me stesso
senza vantarmene.

Il mio lavoro mi piaceva perché dicevo
sempre che "il comico
non diventa mai adulto, ma resta sempre
un bambino" e
a me piaceva essere bambino.

Ho fatto ridere Ma ho fatto anche
piangere, sono morto
a una bella età e quando ho voluto io, in
luglio, un mese pieno di colori
allegria e calore.

Ho indossato molte maschere per il mio
pubblico, ma casa
ero me stesso, padre marito e fratello
gemello.

Ho chiesto di tornare al mare che amavo,
quello Ligure
e di far spargere le mie ceneri…
Chissà se anche i pesci rideranno.

LUCA TONUTTI

CAMERON BOYCE (attore e ballerino)

Volevo continuare a ballare
e a recitare, rendendo felici le persone.
Ho coltivato questa mia passione
fin da bambino e avrei voluto farlo
per tutta la vita.
Questo desiderio è durato
fino all'età di 20 anni, quando
una mattina sentii delle
voci sconosciute che dicevano
"deceduto il 6 luglio 2019 alle ore 06:23
a causa di un attacco epilettico".
In quel momento capii che non avrei
più potuto regalare sorrisi.
Ora l'unica cosa che mi è possibile vedere
è il soggiorno della casa in cui ho vissuto
da bambino:
qui hanno messo le mie ceneri, in un'urna.
Seguite i vostri sogni e provate a realizzarli,
se riuscite, la vita non è sempre come
la desideri, ma come qualcun altro
la prescrive, Dio.
Non dimenticate, inseguite i vostri sogni,
le vostre passioni non lasciatele scappare.

LARISSA TURDA

STAN LEE (editor di fumetti)

Fin da piccolo scrivevo molto,
anche ora, sotto terra, scrivo fumetti.
Sono stato molto famoso,
divenendo il capo della Marvel Comics;
Spiderman, X-men, Iro-man, Hulk …
sono tutti personaggi immaginari
che stavano accanto a me.

Col tanto scrivere ho ricevuto il Nea,
National Medal of Arts,
poi sono stato inserito nell'industria
di Will Eisnerr e dei suoi premi.

Mi chiamavano "papà" dei supereroi,
ancora oggi nella terra sempre umida
ho un debole per Frankenstein,
lo chiamavo, come ora,
Il Gigante Verde.

ALESSANDRO ZIN