Intorno al 1500 a.C. (fine del Bronzo Medio) in Friuli, come in generale nell'Italia nord-orientale, vi fu un'occupazione intensa di quelle parti del territorio che la presenza di risorse naturali (acqua, boschi, terreno coltivabile, ...) o la facilità di comunicazioni con altre regioni (incrocio di sentieri tra Veneto e Istria per l'attività commerciale) rendeva più adatte all'attività umana.
L'usanza di proteggere gli abitati, i villaggi entro mura o terrapieni non è propria soltanto della nostra regione, ma è ampiamente diffusa nell'Europa del periodo protostorico.
I castellieri dell'Italia nord-orientale presentano cinte difensive di tipo diverso, in pietra o in terrapieno, a seconda del materiale disponibile nell'ambiente naturale (pietra, terra, ghiaia) e in rapporto alla conformazione del paesaggio (montagna, collina, pianura).
Anche la loro distribuzione varia: sul Carso triestino, goriziano e in Istria si contano resti di centinaia di castellieri di diverse dimensioni; in Friuli invece sono assai meno numerosi (ne sono stati ritrovati i resti di una ventina), ma ciò potrebbe dipendere, almeno in parte, dall'intenso sfruttamento agricolo della regione, che ha cancellato tante tracce di frequentazione antica.