Partendo dal presupposto che i bambini imparano meglio se si divertono, e ragionando sul loro modo di giocare, ne emerge il loro innato bisogno di toccare, manipolare, “pasticciare” per conoscere in modo diretto la realtà che li circonda.
Il compito degli adulti che li guidano nella crescita è quello di aiutarli a passare gradualmente dalla “fisicità” caotica alla ricerca consapevole. Ma come coniugare il bisogno di ordinare e dare coerenza alle conoscenze con l’esplosiva creatività che caratterizza il mondo infantile? Il problema è facilmente superabile se si parte dall’assunto che la ricerca scientifica ha sempre aspetti di creatività che si manifestano nella formulazione di ipotesi. Infatti, chi fa ricerca, si pone dei problemi, immagina risposte che a loro volta richiedono verifiche per dimostrare che sono esatte.
Queste sono le riflessioni che hanno preceduto le fasi di progettazione e di realizzazione delle esperienze che sono state riassunte in questo ipertesto, il quale, a nostro modesto giudizio, risponde con coerenza agli insegnamenti del proverbio cinese che recita
“SE ASCOLTO DIMENTICO, SE VEDO RICORDO, SE FACCIO CAPISCO”
Quando poi la creatività e la naturale curiosità dei bambini incontrano gli strumenti offerti dalla tecnologia, le possibilità formative si ampliano notevolmente. Infatti, questo lavoro è il risultato di un'interazione fra soggetti diversi, in quanto la sua realizzazione è stata curata collegialmente dall'insegnante di scienze per gli aspetti disciplinari e dall'insegnante di tecnologia per tutto ciò che attiene all'utilizzo delle attrezzature multimediali e alla programmazione dell'ipertesto.
Un’ultima osservazione ci compete: perché l’aria? Perché è l’elemento in cui ci troviamo immersi fin dalla nascita, quando la incontriamo attraverso il nostro primo vagito-respiro, perché l’aria ci avvolge e ci riempie, perché l’aria è vita, libertà creatività, forza, possibilità infinita e ... sogno ...
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