scuele elementâr di Cjiscjerne
Tiziana Bassini, Eni Dangubic, Caterina Del Negro, Denny Dell'Asino, Debora De Monte, Manuel Di Lenarda, Cristiano Fabbro, Nadir Giovanatto, Silvia Graffi, Alessio Ortis, Giulia Ortis, Serena Peloso, Michele Piccoli, John Victor Quinto, Christian Vit
Classe quinta
Anno scolastico 2001/2002
La matine, cul serén se
Diu al ûl
'o mi puarti vulentîr sul me piûl;
'o cjali lis verdis culinis, il tôr,
il Cuar, che cidin e scûr, pe plane al côr.
'Ne vos tal cûr fuart 'a mi dîs:
"Vîf content! Al è ben biel il to paîs!"
(Anonimo)
Dedicato a tutti coloro che amano il loro paese
Questo libretto nasce dal desiderio di approfondire la conoscenza del territorio e di consolidare l'amore per il proprio paese e per la lingua madre, il friulano.
I ragazzi della classe quinta della Scuola elementare di Coseano, guidati dalle insegnanti, hanno svolto una ricerca "sul campo" dedicandosi alla scoperta di piccoli angoli del territorio del loro Comune mediante la ricerca di documenti, indagini fotografiche, interviste ai nonni (inesauribile fonte di ricordi e di notizie del passato) e a persone che conoscono a fondo il loro paese.
Ne risulta un lavoro corale che illustra la realtà locale vista dai bambini, accompagnato ed integrato dai racconti di chi ha vissuto le trasformazioni del territorio, le difficoltà di vita, il lavoro duro fin da bambini e fenomeni come l'emigrazione.
La freschezza dell'esposizione in lingua friulana rende questo lavoro sicuramente più prezioso: è la dimostrazione che ai nostri ragazzi è stato trasmesso l'interesse verso la realtà che li circonda e l'attaccamento nei confronti della loro lingua materna.
Nel complimentarmi per l'attività svolta e per l'idea di pubblicare i risultati di un interessante itinerario didattico riguardante la cultura locale, desidero ringraziare le insegnanti per aver guidato i ragazzi nella ricerca e per aver documentato (e di conseguenza valorizzato) nel modo migliore il loro lavoro.
Il Dirigente Scolastico
Maurizio Driol
PresentazioneAbbiamo voluto scrivere questo opuscolo per raccogliere notizie, informazioni, storie sul nostro paese e per far conoscere ad altri la sua bellezza. un angolo caratteristico del nostro Comune In classe abbiamo discusso di quanto sia importante conoscere il luogo in cui si vive. Ecco le nostre riflessioni. "Voglio conoscere il mio paese perché è come conoscere il mondo. Se sai descrivere il tuo paese puoi raccontare anche di tutto il mondo." "Mi sento libero di andare in ogni angolo del mio paese." "Conoscere il mio paese vuol dire stare bene perché puoi trovare tante persone che ti aiutano." "Conoscere il mio paese è avere in mano la mappa per trovare gli amici più cari." |
PresentazionI vin volût scrivi chest librut par meti dongje notizies, informazions, stories sul nestri paîs e per fâ cognossi ad altris la sô bielece. A scuele i vin discutût ce tant ch'al è impuartant cognossi il puest indulà ch'a si vîf. Ve ce che i vin pensât. "I vuei cognossi il me paîs parcè che al è come cognossi il mont." " Mi sint libar di lâ in ogni cjanton dal me paîs." "Cognossi il me paîs al ûl dî stâ ben parcè che tu podis cjatâ tante int che ti jude." "Cognossi il me paîs al ûl dî vê in man la plante par cjatâ i amîs plui cjars."
Noi, nella fontana che si trovava nella piazza di Nogaredo |
Il mio paeseÉ piccolo e bello, mi fa sentire libera ... É silenzioso e ha tanti luoghi belli ... Vicino al fiume c'è un grande prato di fiori. Non ci vive tanta gente e così puoi andare dove vuoi... Il mio paese è un libro di avventure perché ci sono tante persone disposte a raccontarti le storie del passato. Il mio paese è anche il campo sportivo dove ci si ritrova per giocare. Il mio paese è ... |
Il me paîsAl è piçul e biel, mi fâs sintî libare ... Al è cidin e al à tancj puescj biei... Dongje dal flum al è un grant prât plen di roses... Tal me paîs no vîf tante int e cussì tu podis lâ là che tu âs voe..., Il me paîs al è un libri di aventures parcè che e vîf tante int ch'e à voe di contâti les stories dal timp passât. Il me paîs al è ancje il cjamp di balon là che si cjatisi par zuià. Il me paîs al è... |