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Programmazione didattica

Scuola Primaria di Flaibano

anno scolastico 2011/2012

Classe terza
insegnante Antonia Valeo

Curricolo disciplinare

Natura e finalità

L'Insegnamento della Religione Cattolica è una disciplina scolastica a tutti gli effetti. Non è mossa da finalità catechistiche, ma si qualifica come proposta culturale offerta a tutti, in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Ha una notevole rilevanza per la comprensione del patrimonio storico-artistico italiano e contribuisce a dare una risposta specifica al bisogno di significato che ciascuno ha in sé.

La scuola riconosce il valore della realtà religiosa come un dato storicamente, culturalmente e moralmente incarnato nella realtà sociale in cui il bambino vive.

In tal senso l'IRC si propone come insegnamento che va oltre le personali scelte di fede, è una disciplina scolastica che ha un valore per la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti e si offre come strumento per la realizzazione di finalità educative e formative.

Partendo, perciò, dall'esperienza acquisita dall'alunno e anche al fine di consentirgli un rapporto consapevole e completo con l'ambiente, è compito della scuola promuovere:

  • lo sviluppo socio-affettivo e psicologico dell'alunno;
  • la conoscenza degli elementi essenziali per la graduale riflessione sulla realtà religiosa nella sua espressione storica, culturale, sociale;
  • la conoscenza e il rispetto delle posizioni che le persone variamente adottano in ordine alla realtà religiosa;
  • la comprensione e l'apprezzamento dei valori del messaggio cristiano;
  • la valorizzazione della conoscenza e del dialogo con altre tradizioni religiose presenti nella società multietnica e multireligiosa;

ovvero:

  • il riconoscimento dei valori religiosi nella vita dei singoli e della società;
  • il rispetto e la garanzia del pluralismo religioso;
  • il rispetto e la garanzia della libertà di coscienza di ogni persona.

Nuclei fondanti

  • Dio e l’uomo, con i principali riferimenti antropologici e storici del cristianesimo;
  • la Bibbia e le fonti, per offrire una base documentale alla conoscenza;
  • il linguaggio religioso, nelle sue declinazioni verbali e non verbali;
  • i valori etici e religiosi, per illustrare il legame che unisce gli elementi religiosi con la crescita del senso morale e lo sviluppo di una convivenza civile e responsabile.

Competenze al termine della scuola primaria

  • Riconoscere la presenza delle religioni nell’ambiente in cui si vive: in particolare saper cogliere come si esprime ed opera la comunità cristiana.
  • Riconoscere che le religioni testimoniano la dimensione della trascendenza e l’incontro con l’unico Dio, invocato con nomi diversi.
  • Riconoscere che il bisogno più profondo di una persona è quello di essere accolto e amato e comprendere che il Vangelo porta l’annuncio di un Padre buono che vuole che ogni uomo cresca e si realizzi stabilendo rapporti di amore fraterno.
  • Riconoscere i segni presenti anche se spesso nascosti della solidarietà e del servizio che rivelano il desiderio di pace che anima gli uomini di ogni popolo e di ogni cultura.
  • Saper decodificare i messaggi veicolati; diventare capaci di dare senso a immagini e segni religiosi: simboli, riti, sacramenti.
  • Riconoscere che nel cuore della realtà c’è un mistero che si manifesta nel bisogno di cercare, domandare, conoscere e che l’uomo non vive solo di ciò che può toccare, possedere e manipolare, ma dell’esperienza della gratuità e del dono.
  • Riconoscere che il rispetto e la cura per il mondo che ci circonda non è solo condizione di sopravvivenza, ma, per il credente, è risposta all’impegno affidatogli da Dio suo creatore.

Obiettivi

Classi prima, seconda e terza:

    • Scoprire nell'ambiente i segni che richiamano ai cristiani e a tanti credenti la presenza di Dio.
    • Descrivere l'ambiente di vita di Gesù nei suoi aspetti quotidiani, familiari, sociali e religiosi.
    • Conoscere il messaggio di Gesù Cristo, centro della religione cristiana.
    • Ricostruire le principali tappe della storia della salvezza, attraverso personaggi biblici e figure significative.
    • Cogliere i segni cristiani del Natale e della Pasqua.
    • Rilevare la continuità della Pasqua cristiana rispetto alla Pasqua ebraica.
    • Apprezzare l'impegno della comunità umana e cristiana nel porre alla base della convivenza l'amicizia e la solidarietà.
    • Dimostrare rispetto nei confronti delle persone che vivono scelte religiose diverse.

Contenuti e conoscenze essenziali

Classi prima, seconda e terza:

    • io con gli altri;
    • il mondo: un dono stupendo;
    • Francesco d'Assisi e il suo grande amore per il Creato;
    • Gesù bambino come te;
    • Gesù ama tutti;
    • la fiducia di Abramo;
    • Mosè e l'Esodo;
    • i segni del Natale e della Pasqua;
    • la festa del Natale;
    • il rapporto tra Pasqua ebraica e Pasqua cristiana.

Metodologia

L’IRC si propone nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità diversificate a seconda della fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali, e promuovendo un confronto mediante il quale la persona riflette e si orienta. Emerge così un ulteriore contributo dell’IRC alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. In tal senso l’IRC si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari.

Gli strumenti didattici di cui si avvale sono:

  • rappresentazioni grafiche;
  • cooperative-learning;
  • peer-tutoring;
  • conversazioni basate su fatti tratti dall'esperienza quotidiana dell'alunno e del mondo che lo circonda;
  • realizzazione di cartelloni murali;
  • mezzi audiovisivi;
  • favole, canzoni e poesie con testi attinenti agli argomenti svolti;
  • giochi di coinvolgimento, giochi cooperativi, mimi, drammatizzazioni;
  • attività pratiche e manuali;
  • schede da completare.

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Progettazione annuale

Unità formativa 1 - Il popolo d'Israele

Esperienza dell'alunno

L'alunno, scoprendo il sentimento religioso dei popoli antichi, incontra l'esperienza esclusiva che i patriarchi biblici hanno avuto con Dio, da qui l'esigenza di conoscerne la storia ed i racconti per comprenderne ed attualizzarne il significato.

Competenze

Saper contestualizzare le figure bibliche nel loro tempo e nella loro cultura. Saper riconoscere il significato dei testi biblici.

Obiettivi di apprendimento

Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore, Padre e che fin dalle origini ha stabilito un’alleanza con l’uomo.

Ascoltare e saper riferire alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui le vicende e le figure principali del popolo d’Israele.

Obiettivi formativi e conoscitivi

Comprendere che l'uomo religioso ha fiducia in Dio.

Conoscere le vicende storiche dei patriarchi.

Contenuti

Abramo e i suoi discendenti.

L'Esodo del popolo d'Israele.

Il Decalogo come proposta di crescita per l'uomo.

Attività

Lettura degli avvenimenti biblici dei Patriarchi.

Schede da completare.

Costruzione dell’Arca dell’Alleanza.

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Unità formativa 2 - Pasqua e Pesah

Esperienza dell'alunno

L'alunno si è avviato ad una prima acquisizione della storia della salvezza, da qui l'esigenza di fargli conoscere, attraverso le vicende di Mosè, la festa di Pesah, anche in rapporto con la Pasqua cristiana.

Competenze

Saper cogliere il legame tra Pasqua ebraica e Pasqua cristiana.

Obiettivi di apprendimento

Conoscere il significato di gesti e segni liturgici come espressione di religiosità.

Ascoltare e saper riferire alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui le vicende e le figure principali del popolo d’Israele.

Obiettivi formativi e conoscitivi

Scoprire come gli ebrei celebrano e vivono la Pasqua.

Cogliere il rapporto di continuità che unisce la celebrazione della Pasqua cristiana con gli eventi centrali della Pasqua di Gesù e con la Pasqua ebraica.

Contenuti

Le feste ebraiche.

La Pasqua Ebraica.

I racconti evangelici della Pasqua di Gesù.

Confronto fra il messaggio della Pasqua ebraica e il messaggio della Pasqua ebraica.

Attività

Schede da completare.

Lettura del Vangelo.

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Unità formativa 3 - Il ritorno nella Terra Promessa

Esperienza dell'alunno

L'alunno, dopo aver conosciuto alcuni racconti della Genesi e dell'Esodo, comincia anche a conoscere l’origine del sentimento religioso nell’umanità; da qui l’esigenza formativa di guidarlo nella scoperta di come uomini vissuti in tempi e luoghi diversi hanno saputo manifestare la loro fede in Dio.

Competenze

Saper contestualizzare le figure bibliche nel loro tempo e nella loro cultura.

Obiettivi di apprendimento

Ascoltare e saper riferire alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui le vicende e le figure principali del popolo d’Israele.

Obiettivi formativi e conoscitivi

Individuare comportamenti di apertura al trascendente in uomini vissuti in tempi e luoghi diversi.

Contenuti

I giudici e la monarchia.

Il Tempio di Gerusalemme.

L'esilio.

Attività

Lettura dei racconti biblici.

Attività grafico-pittoriche.

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Metodi e soluzioni organizzative

L’IRC intende porsi in modo da:

  • correlare le esperienze di vita del bambino con i dati religiosi cristiani, attraverso un uso graduale dei principali documenti della religione cattolica (Bibbia, documenti della Chiesa);
  • aiutare gli alunni nella ricerca della propria identità guidandoli ad accostarsi con amore e rispetto al mistero della propria persona;
  • favorire lo sviluppo di persone che sanno accogliersi, dialogare, condividere;
  • presentare le tradizioni cristiana e giudaica come radici portanti della nostra cultura;
  • presentare la fede cristiana in un linguaggio vivo, attuale, capace di recepire ed esprimere le attese e le speranze dell’uomo di oggi;
  • accostarsi con profondo ed intelligente rispetto alle religioni non cristiane, insegnando a vivere in una società multiculturale e multireligiosa;
  • far tesoro di ogni occasione di cooperazione;
  • contribuire ad uno sviluppo di una scuola flessibile, capace di trasmettere sapere e valori;
  • contribuire a preparare persone responsabili al futuro del nostro pianeta.

L’acquisizione delle conoscenze sarà favorita da: lettura testi, conversazioni, ascolto, confronto, riflessioni, esplorazioni dell’ambiente, drammatizzazione, attività di approfondimento e di ricerca personale e di gruppo.

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Alunni in difficoltà

Se la «diversità» è un potenziale da valorizzare, ci si chiede allora come poter favorire l'insegnamento/apprendimento degli alunni in difficoltà. Il concetto di uguaglianza molto spesso è sinonimo di «omologazione»; e perciò va ribadito che ciascuno, come persona, è se stessa, «diversa». È l'insieme delle diversità che rende più ricca di umanità e di maturità una classe.

Questo principio deve far pensare ad una didattica per la/le diversità, che consenta di operare un'analisi delle varie «diversità» esistenti nel contesto-classe e programmare percorsi didatticamente percorribili da ciascuno nella misura delle proprie capacità, abilità, potenzialità.

A tal fine, le strategie che l'insegnante intende perseguire, a sostegno degli alunni in difficoltà, sono:

  • educare alla diversità;
  • facilitare un «normale» rapporto con gli altri;
  • gestire adeguatamente il lavoro di gruppo, utilizzando, ad esempio, il cooperative learning o il peer tutoring;
  • individuare gli apprendimenti «consentiti», cioè possibili per la loro capacità di apprendimento;
  • essenzializzare obiettivi e contenuti.

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Verifica e valutazione

Modalità di verifica degli apprendimenti

Al termine di ogni unità formativa verranno verificate le conoscenze acquisite tramite conversazioni, letture, giochi, cartelloni di sintesi, brani o disegni da completare, vignette da riordinare in sequenze, domande, lavori di gruppo. L'acquisizione delle competenze sarà verificata mediante lo svolgimento di un compito di apprendimento.

Modalità di valutazione

La valutazione, basata sulle conoscenze acquisite, sulla partecipazione, l'impegno e l'attenzione dimostrate nelle attività in classe, sarà orientata ad accertare il grado di apprendimento e le capacità dei bambini di riutilizzare (tenendo conto dell'età), a livello comportamentale e concettuale, quanto appreso (competenza). Il benessere dei bambini e la qualità delle relazioni all’interno del gruppo saranno indicatori della validità del percorso, per cui saranno tenuti in considerazione anche elementi forniti dall’autovalutazione degli alunni.

Criteri di autovalutazione

L'insegnante baserà la valutazione dei percorsi e dei metodi utilizzando i seguenti criteri: flessibilità e differenziazione didattica; qualità del rapporto con i bambini; rispetto della diversità e delle reali potenzialità degli alunni; controllo dei percorsi di apprendimento per verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati, l'efficacia delle strategie didattiche, con possibilità di rivedere le scelte effettuate, modificare le strategie, attuare interventi integrativi e di recupero.

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