insegnante Flavia Di Narda | |
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Il curricolo di educazione linguistica deve sostanziarsi di conoscenze e abilità fondate sul dialogo, sull’operatività, sulla testualità e sulla variabilità.
Infatti la costruzione di significati, di conoscenze e della capacità critica si sviluppano a condizione che lo scambio linguistico, l’interazione e la condivisione siano pratiche quotidiane nella classe. Anche la comprensione e la produzione di discorsi, la scoperta di regole e la costruzione di nuovi significati sono sempre il risultato di percorsi che implicano la rielaborazione cognitiva e l’uso delle abilità linguistiche. Allo stesso modo la fruizione e l’elaborazione di discorsi e di testi centrati su una pluralità di scopi (informarsi, acquisire conoscenze, comunicare, divertirsi, persuadere …) pone la classe in condizione di interrogare i testi, ricostruirne il senso, riprodurre percorsi già compiuti da altri e produrne di originali, cogliere nei testi la varietà linguistica, rintracciare collegamenti e continuità di significato. La familiarità con gli usi molteplici della lingua (funzionali, creativi e letterari) fa sperimentare concretamente la variabilità della lingua.
Da questa prospettiva scaturiscono alcune implicazioni importanti sul versante delle scelte curricolari.
Solo un’estesa pratica delle abilità linguistiche consente di arrivare al controllo della parola e alla consapevolezza che la lingua è lo strumento operativo del pensiero e sollecita rapporti con sé e con gli altri.
La padronanza della lingua implica l’obiettivo di consegnare “tutti gli usi della lingua a tutti” e la possibilità di esercitare la variabilità attraverso la pluralitàdei testi, da quelli più brevi, funzionali, pragmatici, a quelli narrativi, descrittivi, espositivi o argomentativi.
È di fondamentale importanza predisporre percorsi didattici utili ad incanalare la naturale curiosità linguistica dei bambini verso forme esplicite di riflessione. Non si tratta solo di apprendere regole già stabilite, ma di esplorare il sistema linguistico per giungere alla scoperta delle regole per poi sistematizzarle.
La riflessione sulla lingua deve privilegiare il livello lessicale-semantico, ed esplicarsi a partire dai testi orali e scritti, per mezzo dei quali si realizzano le intenzioni di chi usa la lingua per parlare e scrivere. A partire dall’uso concreto della lingua si possono proporre attività esplicite su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge.
L’obiettivo è quello di portare l’alunno alla consapevolezza delle operazioni che sottendono alla comunicazione, all’uso adeguato del lessico e al ragionamento metalinguistico.
Sul versante metodologico è importante tenere conto delle esperienze linguistiche maturate dagli alunni e garantire uno stretto legame con l’esperienza e l’operatività. La riflessione sulla lingua deve muovere dall’osservazione degli usi linguistici reali e giungere a generalizzazioni e costruzioni categoriali verificabili.
È, inoltre, fondamentale sottolineare la funzione interdisciplinare della lingua rispetto agli altri ambiti disciplinari e ai diversi contesti di apprendimento; mettere in atto percorsi di insegnamento/apprendimento dotati di gradualità; prevedere un’articolazione flessibile delle attività che consentano di puntare l’attenzione ora su aspetti peculiari di ciascuna abilità, ora sulla loro integrazione (ascoltare per parlare, leggere per scrivere ecc.).
A partire da queste considerazioni generali si è cercato di individuare un elemento unificante del percorso didattico in relazione agli ambiti di competenza. Le premesse di fondo sono strettamente legate l’una all’altra: con la prima si osserva che la competenza comunicativa (capacità di comunicare secondo uno scopo intenzionale perseguito e in modo adeguato al contesto), ingloba la competenza linguistica (capacità di esprimere verbalmente il proprio pensiero e di comprendere quello altrui), ma è a sua volta inglobata dalla competenza relazionale (capacità di rapportarsi con gli altri) e affianca la competenza espressiva (capacità di esprimere con i linguaggi non verbali i propri stati d’animo, emozioni, sentimenti e di comprendere quelli altrui).
Nell’ambito della competenza linguistica, i due processi di codifica del pensiero nel linguaggio e di decodifica del linguaggio nel pensiero si realizzano mediante il linguaggio orale (ascolto e parlato) e scritto (lettura e scrittura) sempre in riferimento ad comune complesso di regole che permette di trasformare la struttura del pensiero in discorso e scrittura e viceversa. Emerge quindi l’importanza della strutturazione della frase mediante due assi: quello che presiede alla scelta dei termini secondo criteri semantico-lessicali, e quello che realizza la collocazione dei termini secondo criteri morfologici e sintattici. A partire da questi concetti di fondo si sono individuati i processi di sviluppo della competenza linguistica che devono rientrare nella programmazione scolastica.
Sviluppo del linguaggio orale: con funzione strumentale e finalizzata. Si utilizza l’interazione linguistica per far apprendere il linguaggio e per sviluppare ed usare correttamente il pensiero.
Obiettivo formativo
Favorire i momenti di interazione per aiutare gli alunni a cogliere opportunità di conoscenza, di confronto e di miglioramento, per ricavare informazioni utili al lavoro scolastico; per condurli ad inserirsi in modo pertinente e costruttivo nel dialogo e a interagire in modo adeguato ed efficace nella quotidianità scolastica rispetto alle richieste; per permettere loro di acquisire in modo significativo nuove conoscenze.
Indicatore 1
Saper ascoltare e comprendere
Conoscenze
strategie dell’ascolto finalizzato e dell’ascolto attivo;
modalità di annotazione durante l’ascolto;
processi di controllo personale della comprensione e delle difficoltà;
i soggetti della comunicazione
Abilità
Sa interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo la propria opinione nel rispetto del pensiero altrui;
dimostra consapevolezza dell’utilità delle regole che rendono efficace ogni comunicazione;
ascolta per un tempo adeguato e si inserisce in modo pertinente nel dialogo;
chiede nel momento opportuno chiarimenti e spiegazioni.
Indicatore 2
Saper intervenire, domandare, rispondere, esporre
Conoscenze
Forme comuni di discorso parlato: il resoconto, la lezione, la spiegazione, il racconto;
pianificazione e organizzazione di contenuti narrativi, descrittivi, informativi, espositivi, regolativi;
alcune forme comuni di discorso parlato dialogico: l’interrogazione, la conversazione, il dibattito, la discussione.
Abilità
Si esprime spontaneamente nelle diverse situazioni comunicative, interagendo e cooperando con i compagni e/o altri interlocutori;
partecipa alle conversazioni in modo pertinente e rispetta i turni secondo le modalità stabilite;
si esprime in modo chiaro e corretto utilizzando un lessico via via più ricco e specifico, avvalendosi dell’apporto delle altre discipline;
organizza le esposizioni in modo autonomo rispetto ai contenuti trattati
Lettura e scrittura: la lingua è uno degli strumenti fondamentali del pensiero per conoscere e rappresentarsi la realtà, per astrarne dei significati, per agire coscientemente su di essa e per anticiparla. Quello linguistico è il materiale principale per la formazione delle conoscenze, dei concetti e delle reti cognitive mediante proposizioni, ed è uno strumento importante per la conoscenza di procedure e di modalità esecutive, ma, soprattutto, è l'unico capace di attingere alla metacognizione.
Obiettivi formativi
Sollecitare negli alunni tutte quelle operazioni cognitive che si esplicano attraverso il codice linguistico: analizzare i messaggi e le informazioni ricevuti, metterli in relazione e organizzarli, richiamare alla mente dati già posseduti, attribuire significati e renderli operativi.
Avviare gli alunni all’uso consapevole della lingua come strumento del pensiero, come mezzo per esprimere il proprio mondo interiore, come veicolo di interazione sociale, di conoscenza e di cultura.
Indicatore 1
Saper leggere e comprendere
Conoscenze
Abilità
Legge rispettando i segni di punteggiatura;
utilizza le diverse intonazioni della voce;
individua termini non noti dal contesto; ricava informazioni e dati;
opera una classificazione dei generi letterari;
sintetizza i testi mediante gli schemi appresi;
Indicatore 2
Saper scrivere
Conoscenze
Gli scopi della scrittura;
la struttura dei testi narrativi, descrittivi e poetici, regolativi …;
modalità per la comprensione e la ricerca lessicale;
i connettivi logici e la loro funzione;
procedure per la pianificazione e l'elaborazione di un testo narrativo /descrittivo;
varie modalità di sintesi: discorsive o per punti, schemi, mappe le regole ortografiche;
la struttura della frase.
Abilità
Elabora testi di vario genere avvalendosi degli stimoli ricevuti dalla classe;
applica le principali regole ortografiche e sintattiche;
consulta autonomamente il dizionario;
produce semplici testi a carattere pratico/comunicativo (avvisi, relazioni, moduli, diario, lettera), resoconti di esperienze personali e/o della classe
rielabora in modo personale i contenuti dei testi analizzati
La riflessione sulla struttura della lingua deve essere contestualizzata e proposta a partire da situazioni reali e da problemi che gli alunni incontrano nell’esposizione scritta e orale dei contenuti. La scoperta della regola, che permette di risolvere un problema rilevato nella comunicazione, dà senso alla riflessione linguistica e all’apprendimento delle nozioni. L’attività di revisione che ne consegue aumenta la consapevolezza nell’uso dei mezzi linguistici e, di conseguenza, concorre a migliorare il livello di competenze.
Obiettivo formativo
Utilizzare le proprie conoscenze per riflettere sulla lingua, per imparare a ragionare e migliorare le proprie prestazioni comunicative
Indicatore 1
Saper riflettere sulla lingua
Livello morfosintattico
Conoscenze
le relazioni delle parole nella frase;
le parti del discorso, i modi e tempi verbali;
modalità e procedure per riconoscere gli elementi della frase minima;
funzioni del soggetto, del predicato e dei principali complementi;
l’ortografia
Abilità
è consapevoli dell'importanza delle relazioni delle parole nella frase;
conosce le parti del discorso, i modi e tempi verbali;
riconosce in un testo i principali connettivi e la loro funzione;
analizza una frase suddividendola in sintagmi e riconoscendone gli elementi principali.
Indicatore 2
Saper riflettere sulla lingua
Livello semantico
Conoscenze
Il dizionario come fonte di informazioni, anche grammaticali;
gli elementi fondamentali della comunicazione;
differenze fra usi formali e informali;
relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze) ;
i principali meccanismi di formazione e alterazione delle parole;
le parole (sinonimi, pronomi, ripetizioni, parole dal significato più generale) che si riferiscono allo stesso elemento (persona, luogo, cosa, concetto ecc);
Abilità
sa utilizzare il dizionario come ampia fonte di informazioni, anche grammaticali;
utilizza correttamente, in modo personale e autonomo, i nuovi vocaboli appresi;
individua nei testi i sinonimi, omonimi, contrari …)
Indicatore 3
Saper riflettere sulla lingua
Livello fonologico
Conoscenze
la funzione dei principali segni di punteggiatura;
pause, intonazioni, gestualità come ulteriori risorse del parlato
Abilità
a partire dall'osservazione di testi scritti è in grado di riconoscere la funzione dei principali segni dì punteggiatura;
utilizza la punteggiatura in funzione demarcativa ed espressiva.
Il compito e l’impegno principali dell’insegnante sono quelli di individuare e proporre attività e strategie grazie alle quali gli alunni possono costruire insieme le conoscenze attraverso la condivisione del proprio lavoro, il confronto e lo scambio continuo di informazioni, conoscenze e modalità operative. L’obiettivo è quello di creare un clima favorevole al dialogo e allo sviluppo di atteggiamenti di disponibilità e di cooperazione. L’elemento unificante per raccordare il percorso di lingua italiana alle altre discipline è quello della comunicazione. Comunicare vuol dire condividere pensieri, conoscenze ed esperienze. Si può comunicare con mezzi e in modi diversi: con le parole e le frasi, e qui rientra tutto il lavoro sulla lingua italiana sopra descritto, dalla lettura e produzione di diverse tipologie testuali (racconti fantastici, realistici, scientifici, la lettera, il fumetto, il dialogo) alla riflessione sulla lingua (analisi logica e grammaticale), ma si comunica anche con le immagini, campo specifico della disciplina arte e immagine (si parte dal colore , per poi analizzare gli altri elementi costitutivi dell’immagine, il punto, la linea, le forme, con brevi excursus nel mondo dell’arte). Si comunica molto anche con il corpo, con i movimenti e i gesti (corpo e movimento).
Per comunicare in modo efficace è importante acquisire il linguaggio specifico delle discipline; a tale scopo diventa necessario porre un’attenzione costante agli obiettivi comuni a più ambiti disciplinari e a diversi contesti di apprendimento per far sì che gli alunni sperimentino le prime forme di organizzazione delle conoscenze e delle potenzialità espressive attraverso attività fortemente integrate.
Anche la riflessione linguistica procederà dalla concretezza dei problemi e delle difficoltà che gli alunni si troveranno ad affrontare nei loro elaborati e nelle diverse situazioni comunicative. Alcune attività potranno essere svolte in piccoli gruppi di alunni per permettere ad ognuno di sperimentare i vantaggi della collaborazione e della cooperazione per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Poiché la comunicazione ci mette in rapporto con gli altri, è necessario che la relazione interpersonale sia improntata alla correttezza e al rispetto della persona. Per apprendere e migliorare gli stili comunicativi si prevede, pertanto, la partecipazione al progetto d’Istituto “Traguardi educativi”.
Il progetto si caratterizza in modo innovativo soprattutto per l’adozione di una metodologia di tipo teorico-pratico/operativo, la sola capace di incidere in modo proficuo e durevole nell’assunzione di comportamenti civili e responsabili propri di cittadini degni del nome.
Infatti il passaggio dai contenuti ai comportamenti civilmente virtuosi può avvenire soloattraverso il collegamento tra insegnamento teorico e attività operative, che vedano l’alunno coinvolto in modo attivo e personale.
La valutazione degli apprendimenti indagherà sul percorso formativo degli alunni e si fonderà sulle osservazioni sistematiche degli atteggiamenti e dei metodi di lavoro messi in atto dagli alunni, affiancate da un limitato numero di verifiche somministrate in itinere e/o a conclusione dell’unità didattica attraverso prove strutturate volte a valutare l’acquisizione di abilità e conoscenze. La valutazione di queste prove sarà espressa in forma discorsiva e numerica ed evidenzierà gli aspetti positivi e le difficoltà rilevate nello svolgimento del compito.
Ogni venerdì, inoltre, gli alunni si cimenteranno in un compito di autovalutazione nel quale ripenseranno alle attività svolte durante la settimana nei diversi ambiti disciplinari ed esprimeranno un giudizio rispetto alla loro partecipazione, all’impegno profuso e al livello di applicazione raggiunto. L’insegnante completerà con le sue osservazioni il resoconto che sarà fatto firmare dalle famiglie.