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Giovedì 25 aprile 2024

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programmazione didattica

anno scolastico 2006/2007

classe terza
insegnante: Antonia Valeo
italiano
lingua e cultura friulana
inglese
storia
geografia
matematica
scienze
tecnologia e informatica
musica
arte ed immagine
scienze motorie e sportive
religione cattolica

 

Premessa

L'Insegnamento della Religione Cattolica è una disciplina scolastica a tutti gli effetti. Non è mossa da finalità catechistiche, ma si qualifica come proposta culturale offerta a tutti, credenti e non.

In tal senso si propone come insegnamento che va oltre le personali scelte di fede, essendo prioritaria la sua dimensione culturale: è una disciplina scolastica che ha un valore per la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti e si offre come strumento per la realizzazione di finalità educative e formative. Ha una notevole rilevanza culturale per comprendere la nostra storia (i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano) e l’IRC contribuisce a dare una risposta specifica al bisogno di significato che ciascuno ha in sé.

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IRC e PECUP

Dei vari documenti della riforma si evince che l'IRC trova nel progetto educativo e didattico della scuola la sua naturale collocazione. Il quadro, all'interno del quale tale insegnamento trova il suo posto, è dato soprattutto dal Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione e dagli Obiettivi generali del processo formativo.

Gli Obiettivi generali del processo formativo, in riferimento al Profilo dello studente e alle Indicazioni Nazionali, definiscono i processi da attivare e le consapevolezze da acquisire attraverso l'apporto che tutte le discipline sono chiamate ad esprimere, e sono:

  • valorizzare l'esperienza del fanciullo;
  • riconoscere la corporeità come valore;
  • esplicitare le idee e i valori presenti nell'esperienza;
  • facilitare il passaggio dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali;
  • favorire la dinamica dalle idee alla vita in un continuo confronto interpersonale;
  • riconoscere la diversità delle persone e delle culture come ricchezza; ⇒ praticare l'impegno personale e la solidarietà sociale.

Il Profilo definisce le competenze che un ragazzo di 14 anni dovrebbe aver maturato durante la Scuola primaria e secondaria di primo grado. Si tratta di ciò che dovrebbe "sapere" e "saper fare", valorizzando la sue "capacità" per essere la persona e il cittadino di domani.

Le "competenze" indicate sono sette ed al loro raggiungimento contribuiscono tutte le discipline, compresa appunto l'IRC:

  • esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri;
  • interagire con l'ambiente naturale e sociale che lo circonda, e influenzarlo positivamente;
  • risolvere i problemi che di volta in volta incontra;
  • riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre;
  • comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali;
  • maturare il senso del bello;
  • conferire senso alla vita.

Si tratta di traguardi da maturare negli ambiti dell'Identità (costituita dalle dimensioni della conoscenza di sé, della relazione con gli altri, dell'orientamento); degli Strumenti culturali da acquisire (tra cui la riflessione sulla dimensione religiosa dell'esperienza umana e l'insegnamento della religione cattolica); della Convivenza Civile (tra cui i "diritti-doveri del cittadino" e la ricerca per sé e per gli altri di "un benessere fisico strettamente connesso a quello psicologico, morale e sociale").

In particolare, il Profilo esplicita le competenze che la scuola deve aiutare a sviluppare in relazione ai tre grandi ambiti della conoscenza di sé, della relazione con gli altri, dell'orientamento. L’IRC contribuisce a dare senso e significato a ciascuno di essi:

  1. «Durante il Primo Ciclo di istruzione il ragazzo prende coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria identità» (Conoscenza di sé). Nello sviluppo della sua identità l’alunno riconosce bisogni e aspirazioni che lo guidano alla scoperta di una dimensione che va al di là di ciò che si può vedere, toccare, misurare. Egli avverte il bisogno di trovare risposte a domande sulla sua origine, sul suo futuro, sul suo posto nel mondo, interrogativi con cui egli è chiamato a confrontarsi per trovare un senso di appartenenza e di continuità. Lo studio della religione cristiano-cattolica in particolare e delle religioni in generale, offre risposte fondate e dense di significato a queste domande; avvia lo studente ad un percorso di riflessione e di interiorizzazione e contribuisce.
  2. «Nel Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo impara ad interagire con i coetanei e con gli adulti» (Relazione con gli altri). Vivere significa vivere insieme, non si cresce se non in relazione. Questo principio trova nell’IRC una motivazione ancora più profonda perché, caratteristica di ogni religione, è proprio quella di interpretare la vita dell’uomo in rapporto con Dio. Il confronto critico con la storia delle religioni e con l’attualità permette all’alunno di riconoscere la vocazione alla pace di ogni religione.
  3. «A conclusione del Primo Ciclo di Istruzione, il ragazzo è in grado di pensare al proprio futuro, dal punto di vista umano, sociale, professionale» (Orientamento). Considerando che orientamento nel linguaggio delle scienze umane è una concezione della persona come progetto aperto al futuro, è importante notare che nel lessico religioso acquista un ben preciso significato in quanto risposta al progetto di Dio su ogni persona. L’IRC offre un’interpretazione specifica al concetto di orientamento facendo conoscere all’alunno che, per il credente, il futuro di ogni uomo e del mondo è costruito insieme con Dio e orientato verso di lui.

In quest'ottica si rileva come l'IRC vada sempre più declinato con attenzione:

  • all'interesperienzialità o al confronto con l'esperienza personale dell'alunno per non isolare i contenuti appresi in una dimensione astrattamente cognitiva;
  • all'interdisciplinarietà o al necessario raccordo con tutte le altre discipline e ambiti disciplinari presenti nel piano di studi dell'alunno;
  • alla relazionalità o al rapporto personale nella relazione educativa, che si nutre del costante dialogo tra alunno ed insegnante;
  • alla convivenza civile o al contesto delle diverse "educazioni" che devono sostenere trasversalmente l'impegno didattico di ogni disciplina.

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Competenze per l'IRC

Riconoscere la presenza delle religioni nell’ambiente in cui si vive: in particolare saper cogliere come si esprime ed opera la comunità cristiana.

Riconoscere che le religioni testimoniano la dimensione della trascendenza e l’incontro con l’unico Dio, invocato con nomi diversi.

Riconoscere che il bisogno più profondo di una persona è quello di essere accolto e amato e comprendere che il Vangelo porta l’annuncio di un Padre buono che vuole che ogni uomo cresca e si realizzi stabilendo rapporti di amore fraterno.

Riconoscere i segni presenti anche se spesso nascosti della solidarietà e del servizio che rivelano il desiderio di pace che anima gli uomini di ogni popolo e di ogni cultura.

Saper decodificare i messaggi veicolati; diventare capaci di dare senso a immagini e segni religiosi: simboli, riti, sacramenti.

Riconoscere che nel cuore della realtà c’è un mistero che si manifesta nel bisogno di cercare, domandare, conoscere e che l’uomo non vive solo di ciò che può toccare, possedere e manipolare, ma dell’esperienza della gratuità e del dono.

Riconoscere che il rispetto e la cura per il mondo che ci circonda non è solo condizione di sopravvivenza, ma, per il credente, è risposta all’impegno affidatogli da Dio suo creatore.

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Criteri metodologici

Valorizzazione dell'esperienza personale, sociale, culturale e religiosa dell'alunno;

uso graduale dei documenti della Religione cattolica, in particolare la Bibbia, i testi del Magistero e della tradizione cristiana, opportunamente scelti per giungere alla padronanza di abilità metodologiche e di indagine indispensabili alla comprensione del messaggio cristiano;

attenzione ai segni-simboli della Religione cattolica letti come espressioni della tradizione ebraico cristiana, riscontrabili nella memoria storico-artistica e culturale italiana ed europea;

incontro con testimoni della storia che hanno saputo e sanno coniugare i valori cristiani con la vita, offrendo esempi concreti di giustizia, rispetto, accoglienza, integrazione sociale, impegno coerente e responsabile, cooperazione e solidarietà;

conoscenza e il dialogo con altre tradizioni religiose presenti nella società multietnica e multireligiosa.

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Unità di apprendimento

UA n° 1 "La Bibbia"
PECUP

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali.

Conferire senso alla vita.

OSA RC

Conoscenze

Gesù, il Messia, compimento delle promesse di Dio.

Abilità

Ricostruire le principali tappe della storia della salvezza, anche attraverso figure significative.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

I concetti di diritto/dovere, libertà responsabile, identità, pace, sviluppo umano, cooperazione, sussidiarietà. (Ed. alla cittadinanza)

Abilità

Accettare, rispettare, aiutare gli altri e i “diversi da sé”, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti. (Ed. alla cittadinanza)

Esperienze dell'alunno

L'alunno entra in contatto con un testo, la Bibbia, scritto da un popolo con una lingua e una cultura diverse alle sue; da qui l'esigenza di conoscerne la storia ed i racconti per comprenderne ed attualizzarne il significato.

Obiettivi formativi integrati
  1. Scoprire, attraverso la storia del profeta Giona, i diversi modi di rappresentare i racconti biblici.
  2. Scoprire l’importanza della Bibbia come testo sacro della religione ebraica e cristiana.
Competenze
  1. Saper contestualizzare le figure bibliche nel loro tempo e nella loro cultura.
  2. Saper riconoscere il significato dei testi biblici.
Contenuti
  1. Il racconto del profeta Giona.
  2. La Bibbia: struttura e racconti.
Attività
  1. Realizzazione di un disegno con la tecnica del mosaico.
  2. Visione dei mosaici su Giona.
  3. Presentazione del racconto di Giona (lettura, visione VHS, realizzazione del libretto).
  4. Presentazione del libro della Bibbia.
Verifica
  1. Attenzione ed interesse verso l'argomento.
  2. Scheda/gioco sulla struttura della Bibbia.

 

UA n° 2 "La storia del popolo ebreo"
PECUP

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali.

Conferire senso alla vita.

OSA RC

Conoscenze

Gesù, il Messia, compimento delle promesse di Dio.

Abilità

Ricostruire le principali tappe della storia della salvezza, anche attraverso figure significative.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

I concetti di diritto/dovere, libertà responsabile, identità, pace, sviluppo umano, cooperazione, sussidiarietà. (Ed. alla cittadinanza)

Abilità

Accettare, rispettare, aiutare gli altri e i “diversi da sé”, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti. (Ed. alla cittadinanza)

Esperienze dell'alunno

L'alunno, scoprendo il sentimento religioso dei popoli antichi, incontra l’esperienza esclusiva dei Patriarchi avuta con Dio, da qui l'esigenza di conoscerne la storia ed i racconti, gi usi e i costumi di un popolo straordinario per comprenderne ed attualizzarne il significato.

Obiettivi formativi integrati

Comprendere che l’uomo religioso ha fiducia in Dio.

Conoscere le vicende storiche dei Patriarchi.

Competenze
  1. Saper contestualizzare le figure bibliche nel loro tempo e nella loro cultura.
  2. Saper riconoscere il significato dei testi biblici.
Contenuti
  1. Abramo il Patriarca
  2. Isacco, Giacobbe e Giuseppe
  3. L’esodo del popolo di Israele
  4. Il Decalogo come proposta di crescita per l’uomo
Attività
  1. Racconto delle vicende che danno origine al popolo ebraico: i Patriarchi
  2. Visione episodi corrispondenti da Vhs “Storie dalla Bibbia”
  3. Schede operative sui momenti più significativi
  4. Costruzione dell’Arca dell’Alleanza
  5. Schede riassuntive sul significato del Decalogo per il popolo di Israele
Verifica
  1. Rilevare se gli alunni sono in grado di riportare in sintesi le vicende di questo popolo
  2. Riscontrare se è stato compreso il significato storico dei Comandamenti attraverso schede predisposte

 

UA n°3 "Pasqua e Pesach"
PECUP

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali.

Conferire senso alla vita.

OSA RC

Conoscenze

La festa della Pasqua.

Abilità

Rilevare la continuità e la novità della Pasqua cristiana rispetto alla Pasqua ebraica.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

I concetti di diritto/dovere, libertà responsabile, identità, pace, sviluppo umano, cooperazione, sussidiarietà. (Ed. alla cittadinanza)

Abilità

Realizzare attività di gruppo per favorire la conoscenza e l’incontro con culture ed esperienze diverse. (Ed. alla cittadinanza)

Esperienze dell'alunno

L’alunno si è avviato ad una prima elementare acquisizione della storia della salvezza di un popolo divenuto importante per il suo particolare rapporto con Dio, da qui l’esigenza formativa di fargli conoscere, attraverso le vicende di Mosè, la differenza tra la festa di Pesach e la Pasqua cristiana, il loro valore salvifico per Ebrei e Cristiani

Obiettivi formativi integrati

Cogliere, attraverso il confronto con la festa di Pesach, il significato della Pasqua cristiana.

Competenze

Cogliere il profondo legame tra Pasqua ebraica e Pasqua cristiana.

Contenuti
  1. La Pasqua di Mosè.
  2. La Pasqua di Gesù.
  3. La Pasqua dei cristiani.
Attività
  1. Letture bibliche;
  2. spiegazione delle due feste, con particolare attenzione ai riti;
  3. confronto dei significati.
Verifica
  1. Rilevare se gli alunni hanno colto il legame tra le feste.
  2. Osservare le conoscenze degli alunni riguardo il significato della Pasqua ebraica e cristiana

 

UA n°4 "Il ritorno nella Terra Promessa"
PECUP

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali.

OSA RC

Conoscenze

Gesù, il Messia, compimento delle promesse di Dio.

Abilità

Ricostruire le principali tappe della storia della salvezza, anche attraverso figure significative.

OSA Convivenza Civile

Conoscenze

La funzione della regola e della legge nei diversi ambienti di vita quotidiana.

Il concetto di cittadinanza e vari tipi di cittadinanza. (Ed. alla cittadinanza)

Abilità

Mettere in atto comportamenti di autonomia, autocontrollo, fiducia in sé.

Accettare, rispettare, aiutare gli altri e i “diversi da sé”, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti. (Ed. alla cittadinanza)

Esperienze dell'alunno

L'alunno, nel suo percorso di studio della storia, inizia una prima conoscenza della vita dei popoli antichi e dopo aver conosciuto alcuni racconti della Genesi e dell'Esodo, comincia anche a conoscere l’origine del sentimento religioso nell’umanità; da qui l’esigenza formativa di guidarlo nella scoperta di come uomini vissuti in tempi e luoghi diversi hanno saputo manifestare la loro fede in Dio.

Obiettivi formativi integrati

Individuare comportamenti di apertura al trascendente in uomini vissuti in tempi e luoghi diversi.

Competenze
  1. Saper contestualizzare le figure bibliche nel loro tempo e nella loro cultura.
  2. Saper riconoscere il significato dei testi biblici.
Contenuti
  1. I giudici e la monarchia.
  2. Il Tempio di Gerusalemme.
  3. L'esilio.
Attività
  1. Racconti biblici delle vicende che danno origine al popolo ebraico.
  2. Schede operative sui momenti più significativi.
  3. Conversazione guidata e spiegazione degli avvenimenti narrati.
Verifica
  1. Attenzione ed interesse verso l'argomento.
  2. Attività di sintesi delle vicende narrate dalla Bibbia.
  3. Rilevare se il bambino ha compreso il significato di questi racconti.

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Ultima modifica: 24 08 2010