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Venerdì 19 aprile 2024

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Documentare le attività

Relazione per la valutazione dell'anno di prova

Quando Evaristo s'arrabbia...

C'era una volta una grande nave traghetto sulla quale venne imbarcato un gruppo di passeggeri molto speciale. Erano dodici animali, che provenivano da diverse parti del mondo: L'elefante Arturo, la formica Rosalia, il leone Evaristo, il pinguino Ettore, il riccio Gino, lo struzzo Giacinto, lo squalo Ivo, la giraffa Teodora, la bertuccia Attilia, l'aquila Clelia, il coccodrillo Ubaldo e il serpente Oreste!

La maggior parte di loro, non si era mai mossa dal proprio ambiente: erano davvero emozionati, e anche un po' impauriti... Quel fatidico giorno, si presentarono al molo... Accipicchia!!!! Una vera e propria nave, con le scialuppe di salvataggio, un'ancora gigantesca... e addirittura una piccola piscina!

Ad aspettarli sul ponte, poco dopo la scaletta d'imbarco, c'era il capitano della nave. Un omone grande e grosso con i capelli bianchi, una barba lunga e folta, le spalle come una montagna, i piedi lunghi lunghi e una pipa fumante tra i denti. A prima vista sembrava un po' burbero, invece li accolse sulla nave con molto calore.

Una volta in mezzo all'oceano, superato il primo momento di timidezza, gli animali cominciarono ad esplorare tutti gli angoli della nave e a prendere confidenza con i compagni di viaggio.

Gino, Rosalia e Oreste, che dormivano in una piccola stanzetta fatta apposta per loro, andarono sul pone della nave a respirare un po' d'aria di mare e a fare ginnastica prima di colazione.

Erano subito diventati amici, grazie alla piccola statura che permetteva loro di chiacchierare tranquillamente guardandosi negli occhi!

Durante la mattinata Attilia, Giacinto e Clelia scoprirono di avere in comune la passione per il calcio. Andarono dal capitano della nave a chiedere un pallone e improvvisarono un torneo: bertuccia squadra blu, struzzo squadra rossa e l'aquila, dall'alto, arbitro della partita!

Mentre tutti facevano la siesta, Ubaldo e Ivo - unici a resistere sotto il solleone - si divertivano un mondo a tuffarsi in piscina e prendere la tintarella... erano proprio due bei vanitosi! La giornata trascorse allegra e serena tra chiacchiere e giochi.

Ettore che non voleva far torto a nessuno, aveva girovagato tutto il giorno tra i diversi gruppetti, parlando un po' con questo e un po' con quello.

Verso sera, quando il sole stava per tuffarsi nel mare e la notte calava, negli occhi di Teodora, Artuiro e di Evaristo spuntò un velo di nostalgia.

Quel tramonto ricordava i colori della savana, la loro casa, le loro famiglie: per vincere la malinconia cantarono insieme le canzono della loro terra, mentre tutti gli altri li ascoltavano incantati.

La nave continuava il suo viaggio e gli animali apprezzavano sempre più i loro nuovi amici e i momenti divertenti che trascorrevano insieme.

Ogni tanto però qualcosa andava storto...

Gino si arrabbiava con Rosalia perchè durante le loro discussioni non lo faceva mai parlare. Ubaldo e Ivo bisticciavano con Arturo perchè ogni volta che entrava in piscina occupava tutto lo spazio e loro non potevano più fare il bagno. per non parlare di Clelia che prendeva sempre in giro Giacinto perchè, nonostante avesse le ali, non sapeva volare. E quando la sera gli animali si trovavano a dover decidere il menù del giorno dopo, non vi potete immaginare che litigi!

Il capitano li guardava e notava che ognuno aveva un modo un po' diverso di reagire alla rabbia... Attilia, che amava tanto stare con gli altri animali, giocare e diverstirsi, quando sentiva aria di litigio non riusciva a stare zitta.

A volte diventava dispettosa e anche un po' pettegola...

Rosalia, che era la più piccola tra gli animali, quando si arrabbiava o litigava con qualcuno tirava fuori tutta la sua vocina e non faceva parlare nessuno... non era proprio capace di ascoltare.

Clelia che era abituata a stare in alto nel cielo, quando si arrabbiava o vedeva qualcuno che litigava, allargava le ali e volava verso l'alto, in modo da vedere quel che accadeva da un altro punto di vista.

Evaristo, che nella giungla aveva imparato a ruggire forte, se qualcuno lo faceva arrabbiare sollevava la criniera, tirava fuori le unghie, e così spaventava tutti. Ma in realtà era lui quello che aveva più paura!

Anche Giacinto quando sentiva aria di bisticci moriva dalla paura e quando qualcuno lo faceva arrabbiare non riusciva a fare altro che nascondere la testa sotto la sabbia per non farsi vedere da nessuno. ettore che era timido e anche un po' pigro, non litigava mai con nessuno. Pensate che non si ricordava neanche l'ultima volta in cui aveva avuto da ridire con qualcuno!

Teodora era tipa calma e socievole, ma quando sentiva salire la rabbia non sapeva cosa fare e allora in giro e sbatteva il suo testone contro tutto quello che incontrava.

Invece Arturo quando si arrabbiava diventava talmente nervoso che gli veniva da sbattere la sua lunga proboscide dapperttutto, e con al sua mole gigantesca gli capitava anche di rompere le cose. Pensate che un giorno ha quasi distrutto la sua bella casetta!

Oreste, costretto a vivere ai piani bassi, aveva imparato a difendersi bene con al sua lingua biforcuta e se si arrabbiava aveva la tendenza a ferire gli altri con el sue parole velenose.

Ivo, uno squalo dai denti forti e aguzzi, quando si arrabbiava non si controllava e spesso faceva male agli altri animali.

Gino preferiva essere lasciato stare: si chiudeva in un angolo e tirava fuori i suoi aculei...

E infine Ubaldo, un coccodrillo grande e grosso che, in caso di bisticcio si metteva sempre a piangere!

Ma gli animali erano stanchi di bisticciare e così si erano ripromessi di non arrabbiarsi più. Pensate che un giorno Evaristo se ne stava tranquillo a prendere il fresco e a un certo punto arrivò l'elefante che pretendeva tutta l'ombra per sé. Il leone cercò di controllarsi e tenere dentro di sé tutta la rabbia, ma nonostante ciò quello che videro gli altri animali non fu per nulla rassicurante. La sua voce diventò un boato, la sua criniera tutta arruffata e le sue unghie si piantarono nel terreno. Nonostante le buone intenzioni tutti si accorsero di quanto Evaristo fosse arrabbiato.

Un brutto giorno, però scoppiò un grande litigio: la nave rischiò di ribaltarsi e a quel punto si resero conto che le cose dovevano cambiare!

Il capitano decise che era giunto il momento di offrire loro il suo aiuto: li radunò tutti sul ponte della nave... li fece sedere in cerchio e diede ad ognuno la propria bibita preferita. Gli animali speravano che il capitano spiegasse qual era la soluzione definitiva ai loro bisticci. Invece disse: "Provate a pensare e a trovare voi stessi delle regole per stare meglio insieme".

Allora gli animali, dopo tante discussioni, riuscirono finalmente a trovare da soli tre regole per stare meglio insieme.

Scrissero:

QUANDO SIAMO ARRABBIATI:

- NON BISOGNA FAR MALE AGLI ALTRI (CON LE PAROLE O CON I GESTI)

- NON BISOGNA FAR MALE A SE STESSI

- NON BISOGNA ROVINARE LE COSE.

Non fu facile, ma alla fine furono tutti d'accordo. E' inevitabile che tal volta ci si arrabbi l'un con l'altro!

Bisticciare è una cosa normale quando si sta insieme perchè siamo diversi gli uni dagli altri!

Allora il capitano fiero di loro, concluse dicendo: "Sono importanti le tre regole che avete trovato, ma ricordatevi sempre che, quando siete arrabbiati, quello che conta è parlarne con qualcuno".

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Ultima modifica: 05 12 2018